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Istituto Secolare Orionino – Da tutto il mondo intorno allo stesso altare in collegamento streaming

Istituto Secolare Orionino – Da tutto il mondo intorno allo stesso altare in collegamento streaming

Il 13 maggio l’Istituto Secolare Orionino ha festeggiato, in modo del tutto singolare, la ricorrenza del suo ventitreesimo anno dall’approvazione canonica, per mano dell’allora Vescovo di Tortona monsignor Martino Canessa.

Utilizzando le nuove tecnologie, che il tempo che stiamo vivendo ha imposto un po’ a tutti di imparare a padroneggiare, in collegamento streaming con la sede della Provincia italiana, le consacrate dell’Iso hanno partecipato alla celebrazione eucaristica presieduta da don Giovanni Carollo, assistente spirituale del gruppo della Regione Italia. Le consacrate si sono collegate dai luoghi più disparati : Polonia, Argentina, Brasile, Uruguay, Cile, Costa d’Avorio e ovviamente Italia; insieme a loro, hanno ringraziato il Signore, numerosi amici del laicato orionino , delle Piccole Suore Missionarie della Carità e dei Figli della Divina Provvidenza.

La Parola di Dio, che proponeva l’immagine dei tralci che uniti alla vite portano i loro frutti, ha ricordato che i “frutti buoni” attesi dal vignaiolo Dio Padre, non sono altro che le esistenze di ciascuno di noi “riuscite” in umanità, amore, solidarietà . E la riuscita è possibile per la presenza in ogni battezzato di quella linfa vitale che è lo Spirito Santo. Tutti siamo chiamati, in forza del battesimo ricevuto, e , in aggiunta, per la consacrazione accolta, a far risplendere la “bellezza” di Dio, di un Dio che pota e purifica con la forza penetrante della sua Parola.

L’omelia del celebrante si è conclusa con l’esortazione a rinnovare il nostro “RIMANERE” in Gesù, nostra unica vera “vite”, a rinnovare il nostro LEGAME con Lui, fino a poter dire con san Paolo “Non sono più io che vivo ma è Cristo che vive in me”.

Nel giorno in cui si ricorda l’apparizione della Madonna a Fatima, che tra l’altro, è riconosciuta come la protettrice dell’Istituto Secolare , non ci si poteva congedare che con l’affidamento a lei . Don Giovanni ha concluso dicendo “Ci affidiamo a Maria che ha prestato il suo grembo come dimora al Creatore e che nello stesso tempo si è lasciata abitare dal Creatore: sia lei ad indicarci la via da seguire, per produrre ed essere quei frutti buoni attesi dal suo Figlio Gesù”.

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