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Rapporto Istat 2018 – Le reti delle istituzioni

Rapporto Istat 2018 – Le reti delle istituzioni

Terminiamo l’analisi del Rapporto Istat, prendendo in esame le reti messe in atto dalle istituzioni (Stato, Regioni, Comuni, istituzioni non-profit, università, scuole). Tali soggetti realizzano rapporti capillari sul territorio, creando relazioni, offrendo servizi e generando diffusione di informazioni. A fondo articolo le precedenti analisi del Rapporto 2018.

Per una migliore comprensione, è possibile suddividere le reti delle istituzioni in tre sotto-gruppi:
• reti metropolitane;
• reti nella ricerca;
• reti museali.

Le reti metropolitane caratterizzano in modo significativo l’offerta di prestazioni sociali in Italia. Tali reti creano relazioni, servizi e informazioni e connettono realtà diverse che abitano le città. In forma singola o associata, i Comuni garantiscono ai cittadini una rete di servizi e strutture: asili nido ed altri servizi per l’infanzia, assistenza domiciliare per disabili ed anziani, sostegno al reddito etc.

Grazie all’osservazione della rete di trasporto metropolitano delle grandi città (Milano, Roma, Napoli) è possibile avere un quadro interessante della rete di connessione fra varie realtà cittadine. I due parametri presi in esame dal Rapporto (vulnerabilità sociale e materiale e indicatore di valore immobiliare) fanno emergere le differenze fra le diverse zone urbane. Il capoluogo lombardo si contraddistingue per una geografia radiale, in cui le aree più benestanti sono concentrate nei pressi delle zone del centro, mentre Roma mostra un’articolazione più variegata. La Capitale presenta zone disagiate anche nelle aree centrali (dove si riscontrano alti valori immobiliari), ma la loro presenza è maggiormente diffusa in vicinanza del Grande Raccordo Anulare, a nord-ovest e ad est. A Napoli, invece, il divario è più ben definito: le zone occidentali (quelle benestanti e meno vulnerabili) presentano meno situazioni di disagio, quelle ad est e all’estremo nord della città sono più degradate.

Le reti della ricerca (università e scuole) rappresentano un aspetto fondamentale per la crescita del Paese. Il sistema delle università mette in relazione gruppi di istituzioni, di studiosi e comunità studentesche a livello nazionale e internazionale. Per quanto riguarda l’attività di ricerca, il sistema universitario italiano è molto aperto verso l’estero. Spesso le collaborazioni con istituzioni straniere hanno carattere formale, in quanto fondate su protocolli bilaterali con i Paesi in questione. A volte si intraprendono rapporti per progetti di ricerca comuni. Fra gli Atenei che attuano più accordi di collaborazione e con un maggior numero di Paesi si annoverano sicuramente l’Università statale di Milano, la Sapienza di Roma e l’Università di Torino. Di particolare rilievo la rete realizzata grazie al programma Ue di ricerca Horizon 2020, il quale promuove e finanzia la collaborazione fra consorzi di ricerca, istituzioni ed imprese europee ed extraeuropee. Al programma aderiscono, per l’Italia, 1.881 imprese, 327 enti di ricerca, 245 enti non-profit, 161 enti pubblici e 98 università.

Anche le scuole, in modo più diffuso a livello territoriale, mettono in atto una ricca rete di relazioni. Le reti consentono alle scuole di implementare le pratiche didattico-educative, formare ed aggiornare il corpo docente, accedere ai finanziamenti, stipulare convenzioni per progetti di alternanza scuola-lavoro. Per le scuole elemento sostanziale della rete sono le famiglie, tassello fondamentale per la condivisione del progetto educativo.

Altri soggetti interessati alla costituzione di reti culturali sono le biblioteche. La rete di biblioteche è ben radicata sul territorio, essendo basata su attività, procedure, standard e protocolli condivisi. Il Servizio bibliotecario nazionale, infatti, è composto da più di 6mila strutture. Ricordiamo che i servizi di base (lettura e consultazione in sede, visione e ascolto di documenti, prestito) sono gratuiti ed accessibili da ogni cittadino.
Ultima ma non per importanza la rete museale. Oltre ai poli statali (Colosseo, scavi di Pompei, Galleria degli Uffizi, etc.) la rete è composta da migliaia di realtà locali relativi al patrimonio storico, artistico ed etnografico nazionale. Circa il 50% dei musei fa parte di sistemi o reti museali mirate alla condivisione di risorsa finanziarie, tecnologiche ed umane ed alla creazione di iniziative culturali e turistiche. D’altronde il nostro Paese possiede un patrimonio culturale costituito non solo da monumenti ed opere d’arte ma anche da paesaggi naturali e rurali.

Clicca QUI di seguito per:
L’Italia nella rete
Le reti di persone
Le reti di sostegno
Il lavoro e le reti

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