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Montebello della Battaglia – L’economia della carità, la carità dell’economia

Montebello della Battaglia – L’economia della carità, la carità dell’economia

E’ iniziato ieri a Villa Lomellini pomeriggio il Convegno amministrativo delle opere orionine in Italia.

Quest’anno il format del convegno ricalca le novità che sono state presentate all’incontro annuale dei Direttori Religiosi e dei Responsabili di struttura. Infatti, è stato il Consiglio Provinciale a scegliere i partecipanti, per far conoscere gli staff provinciali e creare nuovi legami tra le diverse figure professionali che operano in Italia.

Per questo motivo, la prima giornata dei lavori è stata dedicata al team building. Dopo i saluti iniziali di Don Giovanni Carollo, che pur essendo assente ha voluto lasciare uno suo pensiero, don Roberto Polimeni, economo provinciale, ha introdotto il tema del convegno e il suo significato nel cammino della provincia religiosa. Tommaso Foppa Pedretti, moderatore dei lavori, ha presentato il leit motiv delle tre giornate di incontro e ha introdotto la sorpresa della giornata.

Dal fondo della sala Fausto, Riccardo, Federica e Silvia, quattro coristi dell’Associazione Solevoci di Varese, sono entrati cantando una canzone gospel. E in questo modo un po’ spiazzante hanno presentato l’attività di team building del pomeriggio: essere un coro.

Coro e gruppo di lavoro hanno molte caratteristiche in comune: l’ascolto degli altri, mantenere il ritmo e l’intonazione insieme, seguire delle regole, dare ciascuno il proprio contributo alla creazione dell’armonia, e molte altre ancora. I partecipanti così si sono piano piano cimentati nei rudimenti del canto corale, facendo prima qualche esercizio di vocalità, per poi dividersi in soprani, tenori e baritoni e imparare alcuni canti a più voci, da Stand by me a Oh happy day.

Se all’inizio i visi esprimevano qualche perplessità o resistenza, alla fine le voci si sono amalgamate, i visi distesi e anche mani e piedi tenevano il tempo. I sorrisi e gli applausi alla fine delle esecuzioni confermano la potenza del canto e della musica.

Dopo la cena, il coro, raggiunto da altri coristi, ha eseguito un coinvolgente concerto gospel, terminato con la canzone Oh Happy Day, che ha unito tutti in un unico coro.

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