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Genova – La via della carità: la Casa di via Bosco

Genova – La via della carità: la Casa di via Bosco

La famiglia carismatica orionina ripercorre le tappe della lunga storia di carità a Genova attraverso la “Via della Carità”.

L’itinerario è partito il 19 marzo scorso, giorno del centenario nell’anno dell’apertura della prima casa  del Piccolo Cottolengo genovese, in via del Camoscio, e ha fatto ieri la sua seconda tappa in via Bartolomeo Bosco.

Ad accogliere il gruppo di collaboratori del Piccolo Cottolengo Genovese, accompagnati dal Direttore Don Dorino Zordan, Serena Susigan, direttore di Endo-fap e Endo-fap Liguria, e Simona Modica, presidente della Cooperativa Dono.

Nell’atrio della casa il gruppo ha incontrato la vera padrona della Casa, una statua della Madonna della Guardia, che don Orione volle fosse la prima a entrare, quando si trasferì nell’edificio affittato dal Comune nel 1928.

Serena Susigan ha raccontato ai presenti la storia della Casa, una lunga storia che trova le sue radici nel 1412, quando Bartolomeo Bosco fondo nel rione Portoria, l’ospedale di Pammatone. E proprio lì operò una santa genovese, Santa Caterina Fieschi Adorno, dedicandosi ai più poveri.

E il vecchio ospedale Pammatone accoglie le anziane accudite dalle suore orionine nel 1928, diventando luogo di incontro con Don Orione per molti genovesi, tra cui il giovane che poi diventerà il cardinale Giuseppe Siri.

Dopo il racconto i partecipanti hanno visitato i locali in cui Don Orione riceveva i benefattori e amici genovesi, unici locali che si sono conservati dopo i bombardamenti del 1942 che hanno distrutto tutta la struttura. E proprio questo fatto fu all’origine della donazione dello stabile all’opera orionina, un segno che la carità vissuta da Don Orione è più forte anche delle bombe e deve continuare la sua azione di bene in Genova.

La prossima tappa della via della carità sarà il 19 maggio alla Casa del Paverano, in cui si ricorderà anche la festa di San Luigi Orione.

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