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Dove Tu mi vuoi, io andrò

Dove Tu mi vuoi, io andrò

Come tu mi vuoi, io sarò,  dove tu mi vuoi, io andrò“: con le bellissime parole di questo canto, proposto dal coro della parrocchia di Mure di Molvena, si sono concluse le due giornate di celebrazioni per ricordare don Luigi Piotto, scomparso il 23 luglio scorso nella missione orionina di Antsofinondry in Madagascar.

Mercoledì 29 luglio la comunità di Fellette e la famiglia orionina si sono strette attorno ai familiari di don Luigi. Le limitazioni sanitarie non hanno permesso a tutti di essere presenti in chiesa: è stata così aperta una sala parrocchiale in cui è stata trasmessa  la diretta della celebrazione. Attraverso il canale Yuotube la messa è giunta anche a tantissimi amici e benefattori in ogni angolo del mondo ed in particolare ai fratelli della missione malgascia nella quale don Luigi si trovava da quasi 28 anni.

Alla celebrazione, guidata dal parroco Don Teresio hanno partecipato numerosi religiosi orionini: Padre Pierre Assamouan Kouassi del Consiglio Generale, don Felice Bruno per il Consiglio Provinciale, don Pierangelo Ondei, don Alessio Cappelli, don Oreste Maiolini, don Carlo Marin, don Stefano Bortolato, fratel Renzo Zoccarato ed il chierico Victorien, oltre ad alcune suore malgasce in servizio al Piccolo Cottolengo di Milano.

Il parroco Don Teresio durante la sua omelia, ricordando la festa e la fede di Santa Marta, si è detto certo che quella fosse anche la fede di Don Luigi: “Credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che viene nel mondo“. Ha continuato dicendo che Don Luigi aveva scelto la congregazione di don Orione vivendo un carisma ed un Amore contagioso che si fa attenzione particolare verso i più poveri.

Il Parroco ha ricordato alcuni passi della lettera per gli auguri di Pasqua inviata agli amici e benefattori da don Luigi. In quella lettera invitava a non scoraggiarsi di fronte alle difficoltà di salute, economiche, sociali causate dalla pandemia (NdR la lettera è allegata all’articolo). Don Luigi citava poi anche le parole di papa Francesco che il parroco don Teresio ha invitato a fare proprie in un momento così triste e difficile: “La forza di Dio è volgere al bene anche le cose brutte. Egli porta il sereno nelle nostre tempeste perché con Dio la vita non muore mai“.

Nelle preghiere dei fedeli e nella testimonianza al termine della Santa Messa i familiari hanno ricordato quanto don Luigi ha fatto in 28 anni di missione e quanto stava facendo ora per combattere la diffusione del coronavirus. Hanno poi condiviso con tutti i presenti, tra l’emozione crescente, gli ultimi giorni e le ultime ore di vita del caro fratello e zio.

Don Felice Bruno, consigliere provinciale incaricato per le missioni, ha portato il saluto del Consiglio Generale e del Consiglio Provinciale. Ha ringraziato il Signore per avercelo donato e per tutto il bene fatto nel nome di don Orione portando a tanti Gesù, nel pane dell’Eucarestia e facendosi lui stesso pane per quella popolazione. Don Felice ha invitato a fare nostro l’insegnamento di don Luigi e a continuare a sostenere la missione e quanto da lui fatto. Concludeva poi prima citando le parole di Papa Francesco “Se non servi la vita non serve” e poi quelle di don Orione “Ora abbiamo un angelo in cielo! Ci ha amati sulla terra; ancor più ci amerà da lassù con la sua preghiera di intercessione“.

Infine il toccante pensiero di don Pierangelo Ondei che in più momenti ha ricordato la grande perdita per tutti di un tale familiare, amico, fratello, religioso orionino. “Se guardo adesso la storia di don Luigi vedo in lui quello che tante volte noi religiosi ci chiediamo quando facciamo le nostre assemblee, i nostri capitoli: Don Orione, oggi, come tradurrebbe il suo carisma? In don Luigi vedo il paradigma del carisma del fondatore, oggi!“. E portando esempi concreti della vita e del carisma di don Orione, don Pierangelo ha evidenziato come don Luigi abbia vissuto esattamente nello stesso modo il suo servizio ai poveri, ai giovani ed ai disabili in Madagascar rendendolo visibile attraverso innumerevoli iniziative: la costruzione di oratori, scuole, liceo, la realizzazione del Centro Diurno Maison de Charité. Il suo lavoro ha coinvolto molte persone ed amici che gli hanno consentito di essere la mano della Provvidenza in quel luogo, per quel popolo.

Giovedì 30 luglio l’appuntamento per gli amici di don Luigi è stato nella chiesa di Mure di Molvena, alle porte di Marostica, dove abita il fratello Beniamino che, con la moglie e la figlia Arianna, negli anni ha coinvolto la comunità nella conoscenza e nell’aiuto alla missione attraverso varie iniziative di solidarietà. Il parroco don Federico ha ricordato anche lui la bellezza di quanto fatto da don Luigi in Madagascar e la ricchezza dei loro incontri e delle testimonianze nelle occasioni in cui poteva essere presente.

La nipote Arianna  ha rivolto un saluto e ringraziamento finale: “Don Luigi ci lascia un grande esempio da seguire e un legame importante con una terra lontana. Ed anche un sogno. Ha passato tutta la sua vita a costruire qualcosa di grande, che di sicuro ha cambiato e cambierà tante vite. E noi tutti, che l’abbiamo conosciuto e l’abbiamo sentito raccontare della sua gente, siamo custodi di questo sogno, da conservare ciascuno a modo suo, anche solo con una preghiera o un semplice pensiero“.

Don Luigi Piotto, un sacerdote orionino che si è messo a servizio di un popolo, che di quel popolo ha ascoltato la voce e le sofferenze, le necessità ed i desideri che ha fatto diventare suoi, nostri e, nel realizzarli, ha reso quei sogni dei segni che rimarranno per sempre, simboli del carisma di un Santo dal cuore senza confini.

Lettera_Don_Piotto_Pasqua_2020

 

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