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La forza delle RSA è essere comunità

La forza delle RSA è essere comunità

In molte RSA dell’Opera Don Orione si tira un sospiro di sollievo: tamponi negativi, anziani guariti, chiusura di reparti Covid-19. In altre si combatte ancora il virus, cercando di non far mancare, nonostante mascherine, camici e visiere, il calore dell’affetto e della vicinanza. In quasi tutte si piangono le tante, troppe persone che, pur con tanti anni sulle spalle, hanno terminato il loro cammino tra noi in anticipo a causa del virus.

In questo clima che unisce il dolore e la speranza, sono numerose le riflessioni che cercano di delineare quale sarà il futuro delle RSA, duramente colpite dal Covid-19.

Il sito http://www.welforum.it, Osservatorio Nazionale sulle politiche sociali, propone un interessante articolo scritto da Elisabetta Notarnicola, Associate Professor of Practice in Government, Health e Not for Profit presso SDA Bocconi School of management.

La professoressa Notarnicola evidenzia le criticità emerse nella gestione dell’emergenza del comparto sociosanitario, tema su cui sono stati spesi fiumi di inchiostro, ma mette anche in luce le soluzioni che le RSA hanno adottato in risposta all’emergenza, basandosi solo sulle loro capacità, senza attendere gli intercventi pubblici.

Numerose RSA, infatti, hanno attivato misure di contenimento e di prevenzione molte tempo prima dei decreti del Governo, hanno ricevuto aiuti da una fitta rete di supporto con gli Enti del Terzo Settore del proprio territorio, hanno attivato contatti con altri centri per confrontarsi sulle buone prassi da seguire, hanno aumentato il loro già alto livello di digitalizzazione e hanno retto l’urto anche grazie allo spirito di abnegazione del personale.

Quale futuro allora per le RSA?

“Il punto di forza emerso durante la gestione della crisi Covid-19 – dice la Notarnicola – è il valore delle comunità che le RSA rappresentano, sia all’interno delle loro mura, sia nei rapporti con il territorio di riferimento. Queste dinamiche andrebbero incentivate e stimolate dalle regioni nel ripensare l’ottica di sistema di cui sopra.”

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