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Campocroce – “A chi bussa alla porta del Piccolo Cottolengo non viene chiesto se abbia un nome o una religione, ma solo se abbia un dolore”

Campocroce – “A chi bussa alla porta del Piccolo Cottolengo non viene chiesto se abbia un nome o una religione, ma solo se abbia un dolore”

Venerdì 16 novembre, al Seminario della Vita a Campocroce, Tessy e John hanno ricordato il loro arrivo, dieci anni fa festeggiando con semplicità assieme alle altre famiglie ospitate nella Casa di cui loro, ora, sono i custodi.

“Pronto Don Walter, ciao! Sono Don Marco, parroco di Santa Bertilla a Spinea.
Ho un’urgenza e subito ho pensato a voi di Don Orione. A che punto siete per l’avvio dell’attività a Campocroce di cui mi hai parlato?”

“Ciao Don Marco. Diciamo che ci manca ancora qualcosa per poter dare avvio al servizio in maniera adeguata. Speriamo per la prossima primavera di poter inaugurare la nuova Opera di Carità di Don Orione a Campocroce. Ma dimmi che urgenza hai?”

“Ho qui John e la moglie Tessy… da un momento all’altro potrebbe partorire. Sono due signori nigeriani che improvvisamente si sono trovati fuori di casa, con tutte le loro cose chiuse dentro che non possono neppure recuperare. Riesci ad accoglierle anche se in questo momento non sei ancora pronto a partire?”

“La Provvidenza oggi ci “provoca”… ma non possiamo certamente dirle di no! Venite, vi aspettiamo”.

E la sera del 16 novembre 2008, John e Tessy arrivarono verso le 21.30 presso il futuro Seminario della Vita creato nello storico Istituto Soranzo di Campocroce.

Era in corso un momento di preghiera guidato dallo stesso Don Walter con gli amici dell’Orione Musical Group ed alcune signore che abitavano in Via Canaceo… e subito tutti, accogliendo quel signore alto dagli occhi belli ma smarriti e la moglie impaurita e preoccupata di non poter dare un riparo alla figlia ormai in arrivo, sperimentarono cosa significa essere orionini: “se bussano alla tua porta non chiedere chi è ma di cosa ha bisogno”.

Il Seminario della Vita venne poi inaugurato nel maggio 2009 ma il vero servizio, il primo, quello che ha dato speranza ed ha fatto capire di essere davvero sulla strada giusta per lasciare ancora un segno orionino importante nel territorio, ebbe inizio quel giorno, quella sera, quando ci si trovò a festeggiare il “Natale a novembre”, come disse Don Walter. “Non c’era posto per loro nell’albergo”… ma c’era posto per loro nel grande cuore di San Luigi Orione.

John e Tessy, genitori oltre che di Nelly (nata due giorni dopo il loro arrivo) anche di Kevin, ricordano sempre con grande emozione Don Marco che si prese a cuore la loro situazione e Don Walter che immediatamente, senza esitazione, disse: “Venite, vi aspettiamo”. Provano grandissima riconoscenza per il Seminario della Vita e per Katia in particolare che da 10 anni è responsabile della Casa e si è presa cura di loro in ogni modo.

john e tessy

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