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Genova – Congresso Eucaristico in visita al Piccolo Cottolengo Don Orione

Genova – Congresso Eucaristico in visita al Piccolo Cottolengo Don Orione

“Nulla più della vita vera è riabilitativo”. Non è uno slogan, ma è la frase con cui Davide Gandini ha descritto ai delegati del Congresso Eucaristico di Genova, che l’hanno scelto come luogo della misericordia il Piccolo Cottolengo di Don Orione, conosciuto anche come “Il Paverano”.
I delegati, guidati da monsignor Giovanni D’Ercole, vescovo di Ascoli Piceno e anch’esso Figlio della Divina Provvidenza, hanno potuto visitare la struttura che, nata nel 1933, accoglie oggi 550 ospiti residenti, tra anziani e disabili, più due centri diurni dedicati alle due categorie e un servizio ambulatoriale per bambini disabili, che eroga circa 20mila trattamenti all’anno.
Circa mille le persone che vi lavorano, di cui ottocento dipendenti e duecento volontari. “Dopo varie esperienze, sono arrivato nel posto giusto”, ha raccontato Maurizio, che dieci anni fa, a causa di disturbi psichiatrici, ha tentato il suicidio buttandosi giù da un ponte. Risultato: la paralisi delle gambe e diversi problemi sia fisici che spirituali. “Nei primi giorni che ero qua – la sua testimonianza – sono passato in uno dei corridoi e ho letto una frase di Don Orione: ‘Nel più misero degli uomini vive l’immagine di Dio’. Ho riflettuto e ho detto: questa deve diventare la mia casa. Qua ho imparato a convivere con gli altri, a ricevere misericordia e a dare un pochino, nel mio piccolo, anche se quello che do io è poco”. A Maurizio i delegati del CEN hanno consegnato la “targa” con il logo del Congresso eucaristico.
Targa consegnata non prima di aver gustato una gustosissima focaccia: l’autrice è Tina, un’altra delle ospiti, che ha travasato l’arte del ristorante di famiglia dove ha lavorato nelle gustose pietanze ora cucinate per gli abitanti della sua nuova casa.

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