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Chirignago – Incontro amici

Chirignago – Incontro amici

Dopo settimane di un sole quasi primaverile, la pioggia ha deciso di arrivare proprio il 7 febbraio, la prima domenica del mese, giornata dedicata all’incontro amici del Centro Don Orione di Chirignago. La passeggiata in programma è saltata, ma il gruppo di volontari ha prontamente preso in mano la situazione organizzando una mattinata di festosi giochi di gruppo. Suddivisi liberamente in tre squadre composte da volontari e ragazzi, ci si è sfidati al tradizionale “nomi, città, animali, ecc”. In un clima di risate e allegria, è arrivato il momento del pranzo, sempre molto importante sia per i ragazzi che per i volontari, contesi ai vari tavoli.  È occasione di dialogo, crea unità e complicità, espressione di quel clima di famiglia che contraddistingue questo Centro. Gustando un delizioso piatto di gnocchi al ragù, i ragazzi guardavano preoccupati fuori dalla finestra, temendo che la pioggia scrosciante impedisse di vivere il tradizionale appuntamento domenicale del “caffè al Graspo de Ua”. In effetti qualche dubbio c’era, non si poteva certo andare a passeggiare! Ma la soluzione è arrivata subito; caricati i ragazzi nelle auto dei volontari, in pochi minuti si è arrivati al ristorante dove Claudio, il titolare, ci ha accolto come sempre con grande affetto.
Nel frattempo in istituto sono arrivati i componenti della corale “L. Perosi” di Chirignago, amici da tempo del Centro, per offrire un’oretta di concerto in cui hanno alternato brani solenni a canzoni della tradizione popolare veneta. Un pomeriggio speciale per celebrare un anniversario molto importante, il ricordo del grande regalo fatto dall’allora card. Albino Luciani (poi Papa Giovanni Paolo I°), che diede un fondamentale apporto economico alla costruzione dell’istituto.

Queste le sue parole, nella Lettera Pastorale della Quaresima del 14 febbraio 1976:

“Ho pensato ai “segni” raccomandati dalla Conferenza Episcopale Italiana. Un “segno”, non risolve i problemi, d’accordo; almeno, però, sarà atto a stimolare, indicare, sottolineare. Esorto, pertanto, ed autorizzo i parroci e i rettori di santuari ad alienare – a meno che non si tratti di oggetti d’arte – ori, collane, anelli offerti dai devoti a Dio o alla Madonna e ai Santi come omaggio od ex voto; il ricavato andrà a favore dei disabili del “Centro Don Orione” di Chirignago.
Desidero precedere io stesso con l’offrire la croce pettorale e la collana d’oro – appartenute a Pio XII – che mi ha donato Papa Giovanni, quando mi impose le mani nella consacrazione episcopale. È poco per l’utile che recherà: è forse qualcosa se giova a far capire che i veri tesori della Chiesa sono, come diceva San Lorenzo, i poveri, i piccoli, da aiutare non con pura elemosina occasionale, ma in modo tale che essi possano venire “promossi”, un po’ alla volta, a quel tenore di vita e a quel grado di cultura, cui hanno diritto. Con il parere favorevole del Capitolo Cattedrale, per lo stesso scopo, ho deciso di mettere in vendita al miglior offerente anche la bella e preziosa croce pettorale con anello, di Papa Giovanni, donata da Papa Paolo VI durante la sua storica visita a Venezia il 16 settembre 1972”. (a loro volta donati a San Giovanni XXIII dal Governo Italiano, nella prima udienza ufficiale).

Durante la lettura del brano, Don Nello ha fatto circolare tra il pubblico la foto della croce pettorale, presa dagli archivi dell’Istituto.
Al termine del concerto la corale è rimasta ad animare la S. Messa delle 16, celebrata da Don Nello. Come di consueto, il gran numero di fedeli ha ben presto riempito sia la sala che le sedie posizionate nel corridoio, testimoniando l’affetto e l’amicizia che la comunità nutre per questo Centro.
A conclusione di questa domenica di festa in condivisione ed allegria, un ricco buffet con galani e frittelle, per salutarsi e darsi appuntamento al prossimo incontro amici del 6 marzo, una giornata particolarmente importante per la presenza di don Luigi Piotto, sacerdote orionino impegnato nelle missioni in Madagascar. Un calendario fitto di appuntamenti ed emozioni, un carisma reso vivo, tangibile e contagioso dall’Equipe Cura del Volontariato, uno staff che con amore e dedizione rende possibile tutto questo.

 

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