skip to Main Content
Menù
Tortona – L’appello di Don Renzo Vanoi per ridorare la statua della Madonna

Tortona – L’appello di Don Renzo Vanoi per ridorare la statua della Madonna

Riprendiamo dalla Stampa di Alessandria un articolo che ci riguarda da vicino. Don Renzo Vanoi, rettore del santuario della Madonna della Guardia di Tortona ha lanciato l’appello per la raccolta di orecchini ed anelli d’oro da parte dei fedeli per ridorare la statua della Madonna.

C’è chi ha donato la fede nuziale, chi l’anello di fidanzamento, chi una vecchia collana. Le loro nonne o bisnonne fecero la stessa cosa quando nel 1935 il regime lanciò la campagna dell’«oro alla patria». Stavolta, però, l’appello è arrivato dal rettore del santuario Madonna della Guardia di Tortona, l’orionino don Renzo Vanoi. Entrato in carica un anno e mezzo fa, nei mesi scorsi si è rivolto ai fedeli spiegando: «Avrete notato che la statua della Madonna sulla sommità della torre non brilla più come una volta. Chiedo un aiuto per poterla ridorare. Se vuoi, puoi donare dell’oro (un anello, un orecchino, ecc. ) che sarà fuso per la nuova doratura. Saprai che un qualcosa di tuo risplenderà sulla grande statua della Guardia». L’appello è stato accolto. Tanto che ora in cassaforte ci sono gioielli pronti per essere portati alla fusione e altri, di maggior valore, che saranno venduti per fare cassa. L’operazione di doratura costa 70-80 mila euro e l’obiettivo di raccogliere la somma è quasi raggiunto. Tanto che è già stato fissato l’inizio dei lavori: marzo.

«La gente ha risposto molto bene – commenta don Vanoi -. D’altra parte è ancora molto forte il legame della città con don Orione, che nel 1918 promosse la costruzione del santuario come voto di Tortona perché finisse la prima guerra mondiale. Nelle famiglie si tramanda il ricordo di chi ha conosciuto il Santo». Il santuario fu iniziato nel 1928 e il 29 agosto 1931 venne inaugurato. Per realizzare la torre alta 60 metri e portarvi sulla sommità la gigantesca statua della Madonna con in braccio il Bambino (14 metri) si dovette però aspettare fino agli Anni Cinquanta. La statua, benedetta dall’allora patriarca di Venezia cardinale Angelo Roncalli nel 1958, venne issata l’anno successivo. E fu lo stesso Roncalli, diventato Papa Giovanni XXIII, ad accendere da Roma l’illuminazione dell’effigie. «Don Orione – spiega il rettore – lanciò nel 1930 la famosa raccolta delle “pignatte rotte” proprio per realizzare la statua in bronzo. Allora ho pensato che si poteva ripetere l’appello per la doratura».  

Don Orione, beatificato nel 1980 e canonizzato il 16 maggio 2004, è passato alla storia come «il prete dei poveri». Anche alla luce di questo, raccogliere oro per la statua, soprattutto in questo periodo, può sembrare fuori luogo. Ma il rettore commenta: «Anche quando don Orione costruì e realizzò le sue opere erano tempi difficili, probabilmente ben più di oggi, c’era davvero tanta povertà. Eppure la gente rispose. Come sta avvenendo ora».  

Presto l’oro raccolto sarà portato a Valenza, dove verrà fuso. Poi il lingotto sarà portato a Milano, dove una ditta lo trasformerà il sottilissime fogli d’oro: saranno quelli che un provetto artigiano, Lelio Reduzzi, applicherà sulla grande statua per tornare a farla splendere come quasi 60 anni fa.

tortonamadonna1

tortonamadonna2

tortonamadonna3

Back To Top