Genova – Una settimana in servizio, una settimana in dono

Ecco le parole di Paola, Sofia, Veronica e Marco, che dalla Parrocchia orionina di San Benedetto di Milano, hanno trascorso una settimana al Villaggio della Carità di Genova.

Il servizio ti cambia, nel profondo, come non ci si aspetta prima di iniziare.

Lo abbiamo scoperto anche noi, 23 ragazzi che dal 19 al 27 luglio hanno abbandonato la sicurezza della loro normalità a Milano, per immergersi in un’esperienza di realtà profonda.

In questi giorni di servizio abbiamo vissuto una normalità a noi sconosciuta, imparando a vedere davvero chi abbiamo davanti, senza fermarci alle apparenze. Siamo stati accolti da un Villaggio non solo di Carità, ma di avventure, sogni e paure; di persone con una propria identità che vivono con coraggio le proprie difficoltà; di altri, che con pazienza e amore lavorano fianco a fianco stando vicino ogni giorno a chi ne ha più bisogno.

È un luogo dove la collaborazione e la responsabilità per l’altro diventano collante per una grande unica famiglia.

bbiamo conosciuto persone meravigliose che hanno saputo accoglierci nella loro quotidianità, ognuno con le proprie caratteristiche e particolarità, ognuno con la propria storia alle spalle. La gioia e il senso di pienezza che abbiamo provato nell’essere presenti e in ascolto per l’altro in questo contesto forse non si può spiegare a chi questa esperienza non l’ha provata in prima persona. Momenti semplici come una tombolata o cantare a squarciagola durante il karaoke diventano ricordi inestimabili ed indelebili che portiamo con noi terminata questa esperienza indimenticabile.

Oggi possiamo solo ringraziare questo posto e le persone che lo abitano per quello che ci hanno donato; vi lasciamo con la speranza di essere riusciti a rallegrare un po’ le vostre giornate e a farvi sentire il nostro affetto.

Portiamo con noi ogni storia di vita che abbiamo ascoltato, la consapevolezza di quanto sia bello questo posto e torniamo a Milano grati e pieni di vita, nella speranza di rivederci presto.

Paola, Sofia, Veronica e Marco