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Genova – Un Angelo tra gli Angeli: riposa in pace Don Girolami

Genova – Un Angelo tra gli Angeli: riposa in pace Don Girolami

Si è svolto oggi, nella Chiesa della Casa del Paverano al Piccolo Cottolengo Genovese, il funerale di Don Angelo Primo Girolami, che lo scorso 24 agosto è tornato serenamente alla Casa del Padre. Nato a Comunanza, in provincia di Ascoli Piceno, Don Girolami entrò giovanissimo – appena dodicenne – nel Seminario Minore di Fano-San Biagio, iniziando così un lungo cammino di fede e servizio nella Piccola Opera della Divina Provvidenza. Aveva 84 anni, di cui 66 vissuti nella professione religiosa e 57 nel sacerdozio. Faceva parte della “Provincia Religiosa Notre Dame d’Afrique”.

Nel 1979 accolse l’invito ad andare in missione in Costa d’Avorio, a Bonua, dove la Congregazione aveva da poco iniziato a muovere i primi passi. Quel seme diventò la sua vita: Don Angelo rimase lì per oltre quarant’anni, fino al rientro definitivo in Italia nel 2023, quando scelse di vivere il tempo della prova e del dolore al Piccolo Cottolengo Genovese, nella Casa del Paverano.

La celebrazione di oggi ha riunito numerosi Confratelli, giunti da ogni parte d’Italia e non solo, insieme alla Comunità del Piccolo Cottolengo guidata dal Direttore Don Dorino Zordan. La Santa Messa, presieduta dal Generale della Congregazione Don Tarcisio Vieira, è stata un momento di intensa commozione e gratitudine. “Il cuore di Don Angelo era un cuore missionario – ha ricordato Don Tarcisio –. Fu inviato in Costa d’Avorio per sostituire un altro Angelo, Don Angelo Mugnai, e lì fu travolto dall’entusiasmo della missione. Possiamo leggere la sua vita attraverso la chiave della maternità: come una madre, si è preso cura dei figli, tra i poveri e per i poveri. È stato per noi religiosi un esempio vivente: la sua vita donata al Vangelo continua a parlare ancora oggi”.

A toccare profondamente i presenti sono state anche le parole di una sua lettera del 1987, scritta dall’Africa a un amico, che Don Tarciso ha voluto condividere: ”Qui sto molto bene – scriveva – perché, nonostante le difficoltà, diventare padre di nuovi cristiani e di nuove comunità mi riempie di gioia. Percorrere chilometri di strade polverose con il rischio di restare bloccati non è fatica, se sai che ad attenderti c’è una comunità che ti accoglie con il sorriso anche se arrivi con un’ora di ritardo. Per fare il missionario ci vuole una vocazione particolare: chi cerca solo certezze non è fatto per questo. Più passano gli anni, più mi sento parte di questa famiglia. Mi fa male vedere le nostre miserie sulla piazza. Quello che mi ha preso è un sentimento di pudore, che mi spinge a donare le mie capacità perché qualcosa cambi in meglio”.

Don Angelo è stato un grande missionario – ha concluso la sua omelia Don Tarcisio con la voce rotta dall’emozione – è stato padre e madre, e ora chiediamo a Don Orione di accoglierlo nella giusta ricompensa. È stato angelo e continuerà a esserlo per la nostra Congregazione, per la sua famiglia africana e per tutti noi”.

Al termine, Don Giovanni Carollo, Direttore Provinciale, ha impartito la benedizione, circondato dai Confratelli in un abbraccio intenso e carico di significato: “Nella vita ha seguito sempre Cristo – ha detto –. Che la speranza della resurrezione sia ora la nostra consolazione”.

Nei prossimi giorni la salma di Don Angelo Girolami sarà accompagnata al Santuario della Madonna della Guardia di Tortona, dove riposerà per sempre.

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