
Pontecurone – Nuovi fiori di carità nel Giardino dei Giusti
Ieri il Paese natale di San Luigi Orione ha onorato i Chierici di Don Orione che durante la II Guerra mondiale si sono prodigati con tanto sacrificio ad alleviare le pene che tanta gente affrontò come conseguenza dei disastri della guerra.
Il sindaco, Valentino D’Amico, con molte autorità civili, militari, religiosi/e orionini, e con un folto gruppo di alunni delle scuole, ha dedicato un albero e una targa nel Giardino dei Giusti alla squadra di pronto soccorso composta dai Chierici Orionini, i quali prestarono un’eroico aiuto durante i bombardamenti ed altri tragici eventi bellici negli anni della seconda guerra mondiale.
Erano guidati da Don Lorenzo Nicola, organizzati con capo squadra, infermiere, barellieri, addetto alle comunicazioni, e braccia robuste per pala e piccone, dotati di un traballante ma inarrestabile camioncino. Intervennero in tante operazioni di pronto soccorso nel territorio tortonese, anche a Pontecurone dopo il bombardamento dei ponti nel luglio 1944.
I ragazzi delle scuole di Pontecurone ne hanno rievocato i gesti generosi ed eroici. Il sindaco Valentino D’Amico, ha presentato il riconoscimento per la squadra di soccorso civile dei Chierici orionini “Il Comune, in collaborazione con la Congregazione orionina, il Gariwo (Gardens of the Righteous Worldwide), la Biblioteca, la Parrocchia e la Scuola, procede alla piantumazione di un olmo, simbolo di amicizia, protezione e sostegno”.
Il “Giardino dei giusti dell’umanità” di Pontecurone è situato nell’area verde con piante, intorno al monumento di Don Orione, e fu inaugurato il 14 maggio 2021. E’ un luogo bello, un luogo di pensieri e di affetti, un luogo di memoria e di impegno. Piantare un albero in memoria di qualcuno è un gesto dal significato profondo per mantenere vivo il ricordo della persona. L’albero è il simbolo della vita che attraversa varie stagioni e negli anni si rinnova continuamente.
“Il tempo della guerra mondiale fu una stagione di tempesta e di venti impetuosi. Oggi siamo in un stagione di siccità di umanesimo; le vite ne soffrono e rischiano di rinsecchirsi. Per rimanere sempre verdi e per dare frutti in questa stagione – ha detto don Flavio Peloso – occorre la buona linfa della speranza, della solidarietà, della generosità, dell’amore al prossimo”.