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Genova – Vecchi sapori e piccoli momenti di gioia

Genova – Vecchi sapori e piccoli momenti di gioia

La cucina è un’arte dai mille colori e dai mille profumi, dai mille sapori e dai mille odori, proprio per questo il cibo è memoria, quando i profumi e i sapori riportano al passato, quando rievoca immagini, sensazioni, ricordi. La torta del compleanno, il caffè d’orzo bevuto nella tazzina piccola, la polenta fatta nel paiolo di rame sulla stufa a legna…

Il cibo è consolazione che avvolge e dà conforto nei momenti tristi e aiuta a celebrare i momenti felici della vita. Attraverso il cibo passano le coccole della mamma per i bimbi malati, i festeggiamenti per un compleanno o un’occasione speciale.

Nel benessere fisico (e non solo!) il cibo ricopre, dunque, una grande importanza: basti pensare al profondo significato di condivisione e socializzazione che i momenti di convivialità ricoprono nelle vite di tutti noi.

Alcuni ospiti anziani del Villaggio della Carità, rispondendo alle interviste per indagare la loro Qualità di Vita, hanno espresso il desiderio di rivivere certi sapori e certe atmosfere: il tipico cibo genovese in una trattoria di antica tradizione.

Per rispondere a questo bisogno è stato organizzato un pranzo (primo di molti) in una delle più antiche trattorie genovesi (attiva sin dal 1600 – tra i clienti famosi, vi era il pittore fiammingo Van Dyck, che si dice fosse solito recarsi all’Osteria negli anni tra il 1621 e il 1628, anni in cui il maestro si trasferì a Genova per un viaggio di educazione pittorica): un’occasione che ha permesso, non solo di riassaporare certi piatti tipici genovesi, ma anche di incontrare nuovamente vecchi amici, in un clima cordiale e spensierato.

Perché, come spesso risuona nelle radioline del Villaggio, “Felicità, è un bicchiere di vino con un panino la felicità…”

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