Pontecurone – Con Don Orione, in preghiera per il Corpus Domini
I padri Capitolari, concluso il XV Capitolo generale, hanno celebrato la solennittà del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, a Pontecurone.
Don Flavio Peloso, Generale emerito, ha presieduta la Messa di conclusione del Capitolo generale nella chiesa di Pontecurone, ove fu battezzato San Luigi Orione, il 24 giugno 1872.
Ecco qualche stralcio della sua omelia:
“Don Orione ricevette la grazia della vocazione al sacerdozio e dell’amore all’Eucarestia fin da bambino, attraverso la frequentazione e il buon esempio di alcuni sacerdoti di Pontecurone. Don Francesco Milanesi era il viceparroco; se lo tenne vicino come chierichetto e gli aprì la strada per entrare prima dai Frati a Voghera e poi a Valdocco con Don Bosco. Il canonico Michele Cattaneo era un sacerdote anziano che Luigi Orione accompagnava nel giro dei malati per la comunione e per portare un po’ di carità. Diceva: “Voglio essere come loro”.
Gli fece del bene e imparò anche dal cattivo esempio di un altro sacerdote, un certo Don Gaetano. “Alla domenica andavamo alla Messa – raccontava Don Orione adulto – e alle volte celebrava un sacerdote che la diceva molto in fretta. Quando mia madre non poteva venire con noi, quando noi tornavamo ci domandava: – Chi ha detto la Messa? – Don Gaetano, rispondevamo. – Ebbene, andate a sentirne un’altra. Non era contenta perché Don Gaetano diceva la Messa in quindici minuti. Essa credeva, nella sua semplicità, che quella Messa non valesse. Quando esponeva il Santissimo portava il Signore sul tronetto con un fare grossolano che rivelava la poca sua pietà. Mia madre un giorno andò in sacrestia e gli disse: Ci crede o non ci crede che quello che Lei tratta è il Signore? Il Signore non si tratta così”.
Concluse: “Non voglio essere prete come lui”.
Una delle meraviglie più ammirate della vita di Don Orione fu la sua Messa. Quante testimonianze.
“Se avesse visto Don Orione a dire Messa… quell’uomo vedeva il Signore!”, disse Mons. Magnaghi.
Mons. Giuseppe Del Corno ragionava: “Questo uomo è un uomo che merita fiducia, perché è un uomo che non scherza con Dio! Si vede da come celebra la Messa” (Summarium, 2524).
La fama della “Messa di Don Orione” si diffuse anche negli ambienti delle università romane e chierici e preti, quando sapevano che era a Roma, andavano a “vedere” la Messa di Don Orione.
“L’azione del Sacerdote – insegnava Don Orione -, quella per la quale egli è costituito dal sacramento dell’ordine sacro, è la celebrazione del santo sacrificio della Messa. Tutte le azioni più sante, non valgono una santa Messa. Il santo Sacrificio eucaristico della Messa è il centro della religione cristiana, il cuore della devozione, l’anima della pietà, un mistero ineffabile che ci svela l’abisso della carità divina per cui Dio si dona realmente a noi, ci comunica generosamente le sue grazie e favori” (Scritti 56, 108).
Cari amici, volete bene ai vostri sacerdoti e voleteli santi, degni della santa Eucarestia che celebrano.”