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Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani: rimanete nel mio amore

Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani: rimanete nel mio amore

Anche quest’anno, terminato il tempo di Natale, la Chiesa celebra la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, dal 18 al 25 gennaio.

In effetti dopo secoli di divisione tra il XIX e il XX secolo si è riscoperta la necessità dell’unità tra i cristiani. Si è compresa la preghiera di Gesù al Padre affinché i suoi discepoli fossero uniti ed il suo monito per i cristiani di tutti i tempi. A partire dai territori di missione si è preso coscienza che la divisione è uno scandalo, perché va contro la volontà di Dio e non permette una testimonianza credibile.

Per questo motivo ogni anno per otto giorni i cristiani si ritrovano perché si realizzi la preghiera di Gesù e si faccia “un solo ovile sotto un solo pastore”, Cristo. A Paul James Francis Wattson nel 1908 risale l’iniziativa di un ottavario di preghiera dal 18 gennaio, giorno della festa della festa della Cattedra di San Pietro (fino alla riforma liturgica la festa della Cattedra si celebrava il 18 gennaio ed il 22 febbraio secondo l’attestazione del martirologio geronimiano) al 25 gennaio festa della Conversione di san Paolo.

Il materiale per la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani 2021 è stato preparato dalla Comunità monastica femminile di Grandchamp. E’ stato scelto il monastero svizzero perché è in qualche modo una parabola vivente di comunione, essendo formato da una cinquanta di membri di diversa tradizione ecclesiale e nazionalità.

Il tema scelto dalla Commissione Internazionale del Pontificio Consiglio dell’Unità dei Cristiani e di “Fede e Costituzione” del Consiglio Ecumenico delle Chiese è tratto dal Vangelo di Giovanni 15, 1-17: “Rimanete nel mio amore: produrrete molto frutto”.

Il messaggio è molto bello e lampante: solo se siamo uniti a Cristo possiamo portare frutto! Più ci avvicineremo a Lui più ci ritroveremo uniti tra noi cristiani.

Ma è anche un annuncio di speranza per il movimento ecumenico e per i nostri tempi difficili, a causa del Covid 19: come recita la presentazione del sussidio “Gesù vuole rassicurare tutti noi tralci, ci chiede di non temere davanti alle difficoltà e ai tempi bui: la forza, l’energia vitale proviene da Lui, non la dobbiamo cercare in noi stessi, o altrove. Il Signore non dimentica nessuno, neanche i rametti più piccoli e lontani, oppure quelli più nodosi e incalliti dal tempo; di tutti si prende cura”.

C’è anche un altro evento spesso sottaciuto: la Giornata del Dialogo ebraico-cristiano. In effetti è in genere una celebrazione piuttosto circoscritta anche per la presenza esigua degli ebrei in Italia. A partire dal 17 gennaio 1989, la Conferenza Episcopale Italiana ha indetto la celebrazione annuale di una giornata dedicata alla conoscenza e al dialogo con gli Ebrei. E’ stata inserita subito prima dell’ottavario, ma separata, poiché si tratta di dialogo interreligioso.

Avendo come fondamento comune il Primo Testamento (in ambito ecumenico si utilizza Primo Testamento al posto di Antico che potrebbe avere un’accezione negativa), i sussidi approfondiscono anno per anno un libro delle Scritture. Quello di quest’anno focalizza l’attenzione sul libro del Qohelet, concludendo il ciclo delle 5 Meghillot (i cinque “rotoli”: Cantico dei Cantici, Rut, Lamentazioni, Qohelet ed Ester).

PREGHIERA PER LODI E VESPRI_2021

Sussidio Giornata Dialogo Ebr_Cristiano 2021

Sussidio Sett Unità Cristiani 2021

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