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Papa Francesco – Tendi la tua mano al povero

Papa Francesco – Tendi la tua mano al povero

Sabato 13 giugno Papa Francesco ha reso noto il suo messaggio per la IV Giornata Mondiale dei poveri, che si celebrerà il 15 novembre. “Ogni anno, con la Giornata Mondiale dei Poveri, ritorno su questa realtà fondamentale per la vita della Chiesa– scrive il Papa – perché i poveri sono e saranno sempre con noi (cfr Gv 12,8) per aiutarci ad accogliere la compagnia di Cristo nell’esistenza quotidiana.”

Il titolo del messaggio è un versetto del libro del Siracice che con la sua antica sapienza ci indica ancora oggi il modo di agire alla luce della nostra relazione con Dio.

Cosa vuol dire per la Chiesa tendere la mano ai poveri? Prima di tutto il tendere la mano è un segno di prossimità, solidarietà e amore. Francesco negli esempi cita le tante mani tese che abbiamo visto durante la pandemia: le mani tese dell’infermiera, del sacerdote, del volontario, del farmacista, di chi ha sempre lavorato per garantire i servizi essenziali.

Questo tempo che ci fa sentire tutti più fragili e deboli “è un tempo favorevole per «sentire nuovamente che abbiamo bisogno gli uni degli altri, che abbiamo una responsabilità verso gli altri e verso il mondo […]. Già troppo a lungo siamo stati nel degrado morale, prendendoci gioco dell’etica, della bontà, della fede, dell’onestà […]. Tale distruzione di ogni fondamento della vita sociale finisce col metterci l’uno contro l’altro per difendere i propri interessi, provoca il sorgere di nuove forme di violenza e crudeltà e impedisce lo sviluppo di una vera cultura della cura dell’ambiente» (Lett. enc. Laudato si’, 229)”.

Tendere la mano è un richiamo alla nostra responsabilità di ascoltare il grido dei poveri per potere essere davvero cristiani, è un gesto che contrasta con il cinismo e l’indifferenza dilaganti, è il gesto che testimonia e rende concreto l’amore di chi, sentendosi amato da Dio, a sua volta ama.

Anche un sorriso che condividiamo con il povero è sorgente di amore e permette di vivere nella gioia. La mano tesa, allora, – dice ancora il Papa- possa sempre arricchirsi del sorriso di chi non fa pesare la propria presenza e l’aiuto che offre, ma gioisce solo di vivere lo stile dei discepoli di Cristo.

 

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