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Solennità dell’Ascensione di Gesù

Solennità dell’Ascensione di Gesù

Il brano di oggi contiene le ultime parole del Vangelo di Matteo, che introducono nel tempo della Chiesa. All’evangelista, scrive il biblista Bruno Maggioni, interessa mostrare le conseguenze che derivano dalla resurrezione per la fede della Chiesa.

Gli undici discepoli al vedere Gesù si prostrarono, ma alcuni dubitarono: è la fotografia dei discepoli di ogni tempo. Possiamo essere sempre undici, quando il Maestro può essere tradito in mille modi. Possiamo sperimentare la bellezza della fede, ma possiamo anche attraversare notti oscure.

Il Cardinale Martini diceva: “ognuno di noi ha dentro un credente e non credente, che si parlano dentro, si interrogano a vicenda, il non credente che è in me inquieta il credente e viceversa”.

Un altro interrogativo deve inquietare il credente: che fare del dono ricevuto? Il dono ricevuto è il Vangelo, l’annuncio della salvezza, il dono è Gesù stesso. Questo è un dono da vivere, testimoniare e annunciare. Tutti hanno diritto a ricevere il Vangelo, ha scritto Papa Francesco nell’Evangelii Gaudium, i cristiani hanno il dovere di annunciarlo senza escludere nessuno, come chi condivide una gioia, segnala un orizzonte bello.

La Chiesa cresce per attrazione, non per proselitismo: “andate e fate discepoli tutti i popoli”. Questo è il mandato di Gesù per il discepolo di ogni tempo.

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