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Milano – Sognando quella carezza

Milano – Sognando quella carezza

Con questo titolo è stato pubblicato ieri sull’Osservatore Romano un articolo sul Piccolo Cottolengo Don Orione di Milano.

Mentre il mondo fuori dal Cottolengo fa i conti con l’aumento del traffico, la movida intorno ai pub, i problemi del lavoro, la vita all’interno della struttura non è ancora molto cambiata rispetto alla Fase 1.

Per la sicurezza degli ospiti, anziani e disabili spesso fragili, gli operatori lavorano con tutti i dispositivi di sicurezza che abbiamo imparato a conoscere e stiamo sperimentando nella ritrovata quotidianità: mascherina, camice, visiera, guanti.

Questo aspetto rende il lavoro più difficile, non per un mero impedimento nei movimenti o un fastidio personale, piuttosto perché mette una barriera fisica tra operatore e ospite, rendendo a volte il primo persino irriconoscibile. Dietro a visiera e mascherina si perdono sorrisi, parole, espressioni, manca il contatto fisico, la vicinanza espressa con una carezza.

“Questo ha danneggiato molto l’equilibrio degli ospiti” dice don Pierangelo Ondei, direttore della struttura, nell’intervista all’Osservatore Romano. A questo si aggiunge l’assenza pesante dei tanti volontari, più di 200, che ogni giorno portano gli ospiti fuori per una passeggiata, per un caffè o semplicemente per due chiacchiere in giardino. La foto di copertina di questo articolo ne ritrae uno, Cesare, volontario e grande benefattore del Piccolo Cottolengo Milanese, che è mancato all’inizio di aprile: la foto lo ritrae con la sua Katia, mentre faceva il suo lavoro di volontario, amare i piccoli e i fragili.

La Fase 2 per le RSA, strutture per anziani e disabili è ancora lontana: spenti i riflettori sull’emergenza, è fondamentale non dimenticare tutte le persone che ancora subiscono gli effetti materiali e psicologici della pandemia, soprattutto perché sono più fragili e vulnerabili.

Aiutaci ad aiutare il Piccolo Cottolengo di Milano con il tuo contributo!

 

Di seguito puoi trovare l’articolo integrale in formato pdf: L’Osservatore Romano 21 maggio 2020 Piccolo Cottolengo

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