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Santa Maria la Longa – Le interviste del laboratorio di ceramica

Santa Maria la Longa – Le interviste del laboratorio di ceramica

Tra le tante attività del Piccolo Cottolengo di Don Orione di Santa Maria la Longa c’è il laboratorio di ceramica che è diventato nel tempo un vero e proprio atelier d’arte frequentato da un gruppo di persone che ama cimentarsi in nuove esperienze. Il gruppo di lavoro è costituito da alcuni Signori della Casa, volontari e operatori. Le idee si condividono insieme e poi ognuno mette a diposizione le proprie competenze. Spesso sono i Signori della Casa che insegnano ai volontari, dato che hanno esperienza decennale in questo ambito. In uno dei pomeriggi dedicati alla ceramica Alessia, ragazza della Casa ha fatto un’intervista ai volontari per rispondere alla sua curiosità di capire come mai tante persone hanno il piacere di trascorrere del tempo nella Casa.

Perchè hai deciso di fare volontariato?

“Mi è sempre piaciuto aiutare chi è più in difficoltà, questo mi rende felice, lo avrei fatto volentieri anche come lavoro. È bello rendersi utili agli altri.”

“Dopo lo stage fatto durante il mio corso di studi ho scelto di dedicare un po’ del mio tempo per fare volontariato”.

“Dopo la pensione ho voluto dare un senso alla mia vita e ho pensato al volontariato. Ho voluto condividere le mie conoscenze con altre persone quindi fare volontariato in un laboratorio creativo mi è sembrata una buona idea.”

“Ho iniziato questa esperienza anni fa insieme a mia figlia. volevo che si confrontasse con diverse realtà della vita, dopo non ho potuto fare a meno di trascorrere alcuni momenti con i Signori del Piccolo Cottolengo”.

Come mai al piccolo cottolengo?

“La conoscenza di alcuni operatori che lavorano qui è stato il motivo di questa scelta. La decisione di continuare, invece, è data dall’ambiente che ho trovato allegro, sereno e accogliente.”

Come è stata la scelta del laboratorio della ceramica e non altri laboratori?

“Un po’ una casualità, un po’ l’amore per le attività manuali e la ceramica ti permette di creare dal niente. Questa è una magia.”

Ti piace di più lavorare la creta o insegnare a noi (chi ha più difficoltà) come si lavora?
Sono interessanti tutte e due le cose. Il pensiero iniziale era: aiuto gli altri che hanno più difficoltà, poi ho scoperto che gli “insegnanti” erano i Signori. Quindi non c’è più differenza tra chi impara e chi insegna. È stata una bella sorpresa. La cosa più importante è trovare i miei amici. Insieme realizziamo oggetti che quando riescono bene, rendono tutti felici e soddisfatti”

Qual è il clima che si respira in laboratorio?

“Il clima è sereno e amichevole (anche se gli screzi tra i Signori non mancano). Mi diverto e mi rilasso a lavorare insieme a tutti anche se a volte l’ambiente è caotico. Comunque quando torno a casa sono felice.”
“Il clima è festoso e ricco di allegria”
“Un clima sereno e allegro. Il senso di condivisione permette a tutti di stare bene”.
“Il primo giorno, appena arrivata ero preoccupata di non riuscire ad interagire con i Signori: pensavo fosse difficile instaurare un rapporto con loro. Dal secondo giorno tutto era già molto familiare e coinvolgente e… i timori, così come son venuti, sono svaniti nel nulla.”
“Ci si affeziona subito a tutti, perché ti danno affetto e amore.”

Ci racconti un aneddoto che riguarda la tua permanenza in laboratorio?

“Dopo svariati tentativi di proporre a qualche “artista” la realizzazione di un oggetto “diverso” abbiamo trovato in Alessia la volontà di azzardare qualcosa di nuovo: la realizzazione di una tazza da the con un manico stranissimo. L’entusiasmo era tanto, così come tanto è stato l’impegno per realizzarla. Finalmente riusciamo a realizzare questa tazza particolare e la lasciamo essiccare per il tempo dovuto che segue la prima infornata. La tazza è favolosa! L’entusiasmo di Alessia (ed anche il mio) aumenta e ci organizziamo per la decorazione con dedica. Serve dirlo? Sempre più favolosa è la tazza! La inforniamo quindi per la seconda cottura. Aspettiamo i due giorni canonici per aprire il forno e…. voi direte meraviglia! Ed invece noi diciamo ops! Perché il risultato non è dei migliori. Il manico si è rotto durante la cottura su due punti.

Alessia ed io siamo rimaste malissimo ma ci siamo ripromesse di riprovarci.”

“Mi è stato chiesto di fare un vasetto da sola: preparare la sfoglia di creta, tagliare correttamente una sagoma, fare un taglio a 45° incollare i due lembi di creta e unire tutto con della barbottina…non ci ho capito molto e Luciana se ne è accorta e mi ha subito detto: “non preoccuparti, è semplice ti insegno io come si fa”. Infatti è stato più semplice affrontare il lavoro in due.”

 

Un grande grazie va ad Agostino, Alice, Francesca, Ilaria, Veriuska, Vilma e a tutti i volontari che partecipano al laboratorio di ceramica e non solo; un altro grande grazie a tutti i volontari che trascorrono il proprio tempo con i Signori della Casa, donando loro sorrisi, racconti e amicizia.

 

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