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Tortona – Respirare e vivere la carità di Don Orione

Tortona – Respirare e vivere la carità di Don Orione

Sono partiti da lontano, da Messina, Firenze, Roma, Ercolano, Reggio Calabria, Milano, Santa Maria La Longa, Roma, Chirignago, Mestre, Seregno, Pescara, Genova, Sanremo, e qualcuno da più vicino, Pontecurone, Fumo e Tortona, per stringersi attorno a Don Orione, il santo che con la sua opera ha riunito tutte queste località in un’unica trama di carità.

Il corso di formazione carismatica #seguilastella è anche questo: ritrovare le radici lontane di un incontro che va oltre il semplice impegno professionale, un incontro quello con Don Orione, che se lasci entrare in profondità può cambiare la vita.

La giornata tortonese, inizio del corso, nonostante qualche goccia di pioggia è stata illuminata dai momenti salienti della vita di Don Orione, lo stratega della carità, un cuore così innamorato di Cristo da compiere gesti che potrebbero sembrare temerari o avventati. Don Alessandro D’Acunto, economo provinciale, ha aperto l’incontro ricordando a tutti i presenti che sono parte di una lunga storia, iniziata con le prime attività di un giovane chierico.

Don Giovanni Carollo e Davide Gandini hanno ripercorso la storia e il contesto storico culturale di Don Orione, spiegando la sua modernità per l’epoca e la grande attualità del suo messaggio: mai come oggi, un’epoca in cui si sente parlare ancora di diversità e disuguaglianze, c’è bisogno di una testimonianza forte sulla dignità della persona, anche della più malata, della più sfortunata, della più incapace di esprimersi, perché “nel più misero degli uomini brilla l’immagine di Dio”.

Anche al Paterno, la casa dove Don Orione ha vissuto per molti anni, Don Achille Morabito ha offerto molti spunti di riflessione, nella Cappellina, nel luogo dove Don Orione pregava e dava la Buonanotte ai suoi ragazzi: “I luoghi parlano – ha detto Don Achille – perché sono carichi di significati, perché questo luogo rappresenta per noi le radici di una grande pianta, la famiglia di Don Orione. Ma i luoghi parlano anche per lanciare sfide: non dobbiamo fare le stesse cose che fece Don Orione, oggi siamo chiamati a rendere attuale il suo carisma, a vivere ed amare con l’amore che lui ci ha insegnato”.

E quell’amore intenso, generoso, senza confini lo hanno visto e toccato al Piccolo Cottolengo Don Orione, una struttura che accoglie cinquanta bambini con gravissime disabilità, seguito dalle Piccole Suore Missionarie della Carità, il ramo femminile della Congregazione. In questa casa si sente che c’è qualcosa oltre la professionalità dei gesti e delle attività: i bambini sono seguiti, stimolati, nutriti e assistiti, ma soprattutto sono amati.

Per poter avere questo amore per i piccoli, per i deboli, per gli ultimi è necessario tornare alla fonte dell’Amore, davanti a Gesù Eucarestia: con la celebrazione della Messa si chiude il cerchio, si ritorna all’intenzione ultima di Don Orione, “Instaurare omnia in Christo”.

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