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Borgo San Lorenzo – Educare è seminare

Borgo San Lorenzo – Educare è seminare

Se “educare è seminare” i frutti di questo lavoro si vedono con il tempo, dopo anni, anche tanti anni.

Per questo, a distanza di vent’anni dalla morte di Don Angelo Vallesi, avvenuta a Roma il 3 aprile del 1999, molti portano nel cuore i frutti del suo seminare da insegnante, sacerdote, amante dell’arte e della bellezza. Pochi giorni prima di morire Don Angelo diceva: “Sento che il desiderio della salute viene scavalcato da quello di una rassomiglianza più netta, più definita con Nostro Signore… è certo opera dello Spirito: sia Lui a portare a compimento il tutto!”.

Una parte dei frutti germogliati dai semi che don Angelo ha gettato nel suo cammino di sacerdote figlio di Don Orione si vedrà sabato prossimo, 6 aprile, nella Chiesa di San Francesco a Borgo San Lorenzo (Firenze). Proprio in questo comune alle porte di Firenze, Don Angelo fu parroco al Santuario del S.S. Crocifisso e insegnante di religione al liceo Giotto Ulivi di Borgo San Lorenzo negli anni che vanno dal 1977 al 1987. Ricordato e stimato da parrocchiani, allievi e giovani del Mugello per la sua capacità di approfondire temi di Fede, cultura e complessità sociali, Don Angelo insegnava anche quando non era in classe, insegnava nelle omelie, negli incontri che teneva, negli incontri in famiglia, in treno o in viaggio, durante le visite da lui guidate in qualche città d’arte, Firenze e Roma in primis.

Sabato si ricorderà una figura importane nella vita della comunità di Borgo San Lorenzo con la presentazione del libro “Molte cose ho ancora da dirvi”, a cura di Claudia Megli, Laura Morolli, Marta Morolli, Mariella Pasquini, con la presenza di don Achille Morabito, che ha scritto la prefazione del libro, Riccardo Benvenuti, la compagnia teatrale “Non faremo molto rumore per nulla” e i musicisti del Coro di Vicchio.

Nella pubblicazione sono raccolti molti dei suoi pensieri, analisi bibliche, provocazioni e sollecitazioni che rivelano come egli volesse, insistentemente, farci essere uomini nuovi nelle coscienze e nelle azioni, ovvero, come diceva: “I sacerdoti fuori dalle loro sacrestie, i cristiani fuori dalla loro parrocchietta, tutti responsabili di impegno sociale e politico”.

 

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