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Tortona – Guarderanno lui, guarderanno noi

Tortona – Guarderanno lui, guarderanno noi

Con queste parole Don Roberto Simionato, superiore generale dell’Opera Don Orione nel 2004, commentava la canonizzazione di Don Orione. E con questa esortazione Don Giovanni Carollo ha introdotto la figura di San Luigi Orione ai partecipanti del percorso carismatico #seguilastella.
Oltre trenta dipendenti e collaboratori delle case orionine in Italia si sono ritrovati a Tortona: da Savignano Irpino, Reggio Calabria, Pescara, Milano, Santa Maria La Longa, Genova, Firenze, Bergamo, Fumo, Montebello della Battaglia.

L’economo provinciale Don Alessandro D’Acunto ha illustrato un po’ di “geografia” orionina, mostrando le diverse opere che caratterizzano la realtà italiana, gli organi di governo e il loro sviluppo storico fino alla costituzione nel 2012 della Provincia Religiosa Madre della Divina Provvidenza.

Don Giovanni ha ripercorso la storia di Don Orione, grande nelle opere realizzate e ricca di interventi della Provvidenza, mostrando immagini e luoghi, raccontando fatti tutti legati dall’intento instancabile di “salvare sempre, salvare tutti”. Davide Gandini, membro dell’équipe provinciale e segretario generale del Piccolo Cottolengo Genovese, ha invece collocata la figura di Don Orione nel suo contesto storico-culturale, con riferimenti alla storia, alla filosofia ed alle teorie economiche di ieri e di oggi.

E poi la visita ai luoghi dove don Orione è vissuto: il Santuario della Madonna della Guardia, il Paterno, il Duomo. Come accade a chi visita per la prima volta quei luoghi, anche in questa occasione gli occhi si sono velati di commozione nel trovarsi a pregare davanti all’urna che conserva il corpo di Don Orione, con le sue scarpe consumate dalla strada fatta per servire gli ultimi, i più poveri tra i poveri.

Approfittando di un tiepido sole, i partecipanti hanno percorso le strade di Tortona, suscitando la curiosità dei passanti, e sono stati accolti in Duomo per visitare le stanze in cui il chierico Orione viveva durante gli anni del seminario, in cui per mantenersi agli studi svolgeva l’incarico di custode della cattedrale: sono gli spazi in cui Luigi accoglie prima uno, poi molti bambini e ragazzi un po’ troppo vivaci per fare dottrina e che formano il primo oratorio, il nucleo iniziale della sua congregazione.

Dopo aver pregato dalla finestrella che guarda dal voltone del Duomo al Tabernacolo, Fratel Lanus ha guidato il gruppo al Paterno, il luogo che custodisce tanti ricordi e tanti episodi della vita di Don Orione. Lì, momento culminante della visita, la sosta nella Cappella, vero cuore della famiglia orionina: Don Orione ha celebrato la santa messa, predicato ai suoi ragazzi, li ha salutati per l’ultima volta prima di partire per Sanremo dove poi sarebbe morto il 12 marzo del 1940.

Come a quei giovani l’8 marzo del 1940, così a questi dipendenti, a questi suoi laici Don Orione rinnova oggi l’invito a cercare di amare sempre il Signore, a camminare nella via di Dio.

 

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