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Seregno – Gita al PCDO di Tortona

Seregno – Gita al PCDO di Tortona

Venerdì 10 marzo 2017 un primo gruppo di dipendenti è andato a Tortona con Don Arcangelo Campagna in visita ai luoghi cari a Don Orione. Dalle origini alle opere. Don Arcangelo, grande conoscitore del Santo racconta storie e intenti dell’uomo, del sacerdote e di coloro che lo hanno accompagnato a realizzare ogni sua idea creativa ed unica.
Don Orione è stato un uomo che non si è mai scoraggiato; un uomo tenace e perseverante, umile ma testardo. Don Arcangelo racconta che a Don Orione mandavano coloro che altri non volevano e non meritavano nulla. Don Orione ha aperto proprio con questi giovani il suo primo oratorio.
Uno degli aneddoti raccontati da Don Arcangelo: “A Don Orione chiedevano udienza tantissime persone, alcune davvero bisognose, altre meno, allora il Santo fece affliggere un cartello con scritto: <<Signore benedici chi non mi fa perdere tempo!>>”. Uomo saggio e diplomatico.
Per Don Orione la giustizia sociale era un principio importantissimo. La carità era per lui la risposta più concreta della fede in Dio.
La biblioteca raccoglie opere inestimabili: Don Orione desiderava che i suoi sacerdoti fossero i “Gesuiti del popolo”. Desiderava sacerdoti dotti, buoni conoscitori delle lingue classiche e di almeno tre moderne. Esso stesso conosceva tantissimo. Desiderava uomini di cultura, come lo era lui.
Non sempre emerge questa grande cultura, eppure molte sono state le pubblicazioni; la stampa era uno dei suoi strumenti per diffondere cultura. Ha aperto la cultura al popolo accorciando il divario con i benestanti. Il primo foglietto della domenica l’ha fatto Don Orione.
La tipografia è stata davvero importante. Quando ha aperto il laboratorio, Don Orione ha voluto anche l’edicola dei giornali per diffondere il sapere vero, buono e giusto.
Don Orione quando ascoltava le persone si fondeva con esse: apriva orecchie e cuore, compartecipava al bisogno dell’altro. Questo suo modo gli ha permesso di entrare in profonde relazioni. Oggi la povertà più grande è la solitudine.
Nella piccola cappella, andava pregare spesso la notte o il mattino presto perché la giornata doveva essere dedicata alla gente.
La statua della Madonna, dice il Santo, è arrivata prima di tutti. Si tratta della statua della Madonna Addolorata alla quale i giovani di Don Orione hanno tolto la spada che la trafiggeva e le hanno messo un cuore grande con all’interno i nomi dei primi giovani e poi dei benefattori.
In un uomo straordinario qual era Don Orione, vi era una fede semplice, ma contagiosa.
Don Arcangelo ci invita a contagiare il mondo con le cose belle della congregazione: non servono atti straordinari, la conoscenza passa anche e soprattutto da atti di quotidianità e ordinari fatti con il cuore.
La visita si è conclusa al Piccolo Cottolengo di Tortona dove splendidi bambini ed orgogliosi operatori hanno accolto la delegazione di Seregno.
Il 31 marzo, un secondo gruppo di dipendenti vivrà la stesse emozioni.

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