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Tortona – Il buoio negli occhi è una risorsa preziosa per la Chiesa

Tortona – Il buoio negli occhi è una risorsa preziosa per la Chiesa

“Ciò che per tutti è un limite per don Luigi Orione è una risorsa preziosa per la Chiesa, perché egli sa che la potenza di Dio si manifesta pienamente nella fragilità.”

Don Orione aveva la visione di una Famiglia religiosa – Piccole Suore Missionarie della Carità – composta di tante diramazioni, i cui membri dovranno vivere della carità di Gesù Cristo, portarla in mezzo al mondo, ardere e consumarsi vittime dell’amore di Dio. Tutto per il bene e la salvezza delle Anime e dei popoli.

Le Suore Sacramentine non vedenti furono fondate da Don Orione, il 15 agosto 1927, per essere ed esprimere nella Chiesa la figura del Cristo orante. Una simile fondazione di suore, tutte cieche, costituì una vera rivoluzione nel contesto storico di allora. Quando la discriminazione sociale, anche per motivi di natura fisica, era più forte dei nostri giorni, Don Orione ha fatto capire che il carisma è un dono per essere condiviso da tuti e senza frontiere: “c’è un posto per tutti!”, “basta amare tanto il Signore, la Chiesa e il prossimo”. In esse, il limite della cecità fu così valorizzato come una condizione positiva per la propria consacrazione al Signore e l’impegno apostolico della preghiera e della testimonianza. Le comunità delle Sacramentine sono di clausura, ma con possibilità di contatti con le persone per l’apostolato della testimonianza, del conforto spirituale, della preghiera. Don Orione spiegò che “Alcune suore suggerirono di mettere la grata. Ce l’hanno già – risposi; lasciate che le vedano. La loro serenità è un continuo apostolato. Anche con gli occhi e le orecchie chiuse si può amare tanto Nostro Signore, sacrificarsi per lui, ed essere sue spose”.

Hanno il medesimo carisma di Don Orione. La loro identità è presentata nelle Costituzioni delle Piccole Suore Missionarie della Carità all’art.15: “Le Suore Sacramentine vivono, come Maria, nel cuore stesso della Chiesa. La loro missione specifica è l’adorazione, il ringraziamento, la riparazione, l’impetrazione in unione a Gesù mediatore e vittima: vivendo lo spirito eucaristico per una vera testimonianza di vita eminentemente apostolica, con vera pietà liturgica, e nascondimento fecondo”.

E’ stato pubblicato oggi un articolo su L’Osservatore Romano sulla storia di una Suora Sacramentina, Maria Rosa Affinito, potete trovare QUI la pagina del giornale in PDF, e QUI l’articolo online.

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