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Chirignago – Percorsi di vita e di fede: ritorno alla Chiesa attraverso l’Opera di carità

Chirignago – Percorsi di vita e di fede: ritorno alla Chiesa attraverso l’Opera di carità

Primo appuntamento dell’anno del corso di formazione volontari al Centro Don Orione di Chirignago.
La proposta della serata era “Percorsi di vita…e di fede: ritorno alla Chiesa attraverso l’Opera di carità”.
Una serata pensata per rendere protagonisti i volontari, perché potessero testimoniare la loro personale esperienza di vita nel servizio.
Ad accogliere i numerosi partecipanti (almeno una quarantina) una sala allestita come un salottino, con un bel tappeto e due poltroncine rivolte verso il pubblico, per ricreare un ambiente in cui ci si potesse sentire “a casa” e raccontarsi con serenità. Non è facile, infatti, parlare di sé, dei propri errori, di momenti difficili o dolorosi del proprio passato. Ma è importante farlo, perché la testimonianza di vita reale, l’esempio concreto di persone vicine a noi, è un messaggio che arriva dritto ai cuori e lascia il segno. Storie molto diverse tra loro, ma con un punto fondamentale in comune; ad un certo punto è avvenuto l’incontro con Gesù e qualcosa è cambiato. Le vie del Signore sono infinite; viene a bussare alla porta del nostro cuore e lo fa nei modi più diversi e inaspettati, lasciando a noi la possibilità di scegliere. E così a volte ci mettiamo tanto tempo ad aprire il cuore, ma quando lo facciamo tutto cambia; il nostro sguardo si sposta da noi stessi per rivolgersi agli altri, cambiano le priorità, si scopre che la vera felicità viene dal rendere felici gli altri e si entra nel meraviglioso mondo del volontariato. Servizio che fa crescere e dà gioia sia a chi lo dà che a chi lo riceve.
Tutto questo l’Equipe “Cura del volontariato” del Centro Don Orione di Chirignago lo sa bene, per questo organizza gli incontri con estrema cura, amore, dedizione e precisione. Tutto è pensato e curato nei minimi dettagli, perché qui il volontario è considerato un valore. Molto importante anche la presenza di alcuni educatori ed operatori. Martina, educatrice, al termine della serata ha ringraziato tutti con queste parole “Grazie per aver invitato noi operatori, perché per noi i volontari erano solo delle persone di passaggio, non sapevamo nulla di questo mondo; ora che li conosciamo meglio, li guardiamo con occhi diversi”
Ad intervallare le testimonianze e dare il tempo ad ognuno di assimilarle e meditarle, le dolci note e le splendide voci di Elisa, Elisa e Laura, la parte femminile della band “Once in a Blue Moon”. Dopo aver già suonato un paio di volte per il Centro nel corso del 2015, sono ormai affezionate e si sono subito rese disponibili per questa serata dandole un apporto fondamentale. Le loro melodie hanno accompagnato e coccolato i volontari, contribuendo a creare un clima di raccoglimento e armonia.
A rompere il ghiaccio, dopo la recita dei Vespri guidata da don Nello, è stato Giuseppe, da anni volontario presso il Centro, che ha raccontato del suo passato di contestazione e di come abbia incontrato Gesù proprio grazie alla figura di San Luigi Orione, assistendo allo spettacolo “C’è posto per tutti”. Da quella sera qualcosa è scattato in lui, ha cominciato a farsi tante domande, a mettere in discussione le sue certezze e le sue scelte, ed ha intrapreso un cammino che lo ha riavvicinato alla Chiesa e al servizio.
E’ stato poi il turno di Massimiliano, operatore e volontario in una struttura del Friuli, che con la moglie si fa ogni volta un bel viaggio per partecipare a questi incontri di formazione. La sua infanzia è stata segnata da un brutto incidente occorso nel lavoro a suo padre, vigile del fuoco, le cui conseguenze hanno sconvolto la vita di tutta la famiglia e hanno fatto scattare in lui una forte rabbia contro Dio; come aveva potuto permettere questo?
Per lui il riavvicinamento è avvenuto grazie all’incontro con un ragazzo di grande fede che, non tanto con le parole quanto con l’esempio di vita, col suo sguardo luminoso e sincero, con la gioia che emanava, ha abbattuto le sue difese e lo ha accompagnato nella scoperta del volontariato. Una via che ora intraprende con gioia e convinzione, insieme a sua moglie, impegnati in tante attività che spaziano dai disabili, agli anziani, agli ospedali.
In due si è più forti, ci si aiuta reciprocamente a rimanere sul cammino giusto ed affrontare le difficoltà, che sono tante. Sì, perché più si lavora per Gesù e più il demonio cerca di metterci lo zampino.
L’ultimo intervento è stato di un’altra coppia, Andrea e Barbara, volontari a Chirignago da diversi anni. Andrea aveva avuto una formazione religiosa da cui si era allontanato nell’adolescenza, Barbara era cresciuta in un ambiente ateo. Ad un certo punto entrambi hanno sentito un vuoto di significato nella loro vita, la mancanza di qualcosa che desse significato all’esistenza. Ma spesso non è facile capire “cosa” manca e così si spazia tra mille interessi, alla ricerca di qualcosa che possa dare la vera felicità, quella che ti fa danzare il cuore, ma non la trovavano nelle cose del mondo. Ad un certo punto anche per loro, per vie diverse, è arrivato il momento dell’incontro con Gesù, in cui hanno deciso di aprire il cuore ed iniziare un percorso di spiritualità e volontariato. Ed è proprio in quel momento che si sono conosciuti ed hanno intrapreso un percorso insieme di crescita nella fede e nel servizio, di affidamento totale a Gesù, che li ha portati a vivere una lunga esperienza missionaria all’estero ed essere coinvolti in moltissime attività di volontariato, tra cui quella nel Centro di Chirignago, ed è proprio qui, nel parco secolare, in una splendida giornata di settembre 2013, che si sono sposati. Da quando hanno fatto la scelta di una vita semplice ed essenziale, impegnata nel volontariato a 360°, il Signore ha continuato ad aprire loro nuove porte ed opportunità, così ora la loro vita è povera di “cose”, ma ricca di emozioni ed amore.
Il pubblico si è fatto coinvolgere e trasportare dalle testimonianze, così quando è stata proposto a tutti di riflettere su cosa muoveva Don Orione a donarsi agli altri e su cosa è cambiato nella propria vita dall’incontro col Signore, molti hanno voluto esprimere ciò che sentivano nel cuore, e tutti hanno attaccato il loro messaggio sul cartellone con raffigurata la stella cometa, simbolo di ciò che guida all’incontro con Gesù.
Una serata intensa e coinvolgente, che è servita a confrontarsi, a unire e motivare.
Fraternità che si è sentita poi anche nella condivisione della cena, una lunga e animata tavolata, in cui continuavano le risonanze su quanto appena vissuto.
Ed ora si attende il prossimo appuntamento… sarà un’altra serata da non perdere!

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