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Chirignago – Campo di servizio

Chirignago – Campo di servizio

Dal 4 al 10 Luglio abbiamo vissuto un campo si servizio presso il nostro Centro di Chirignago.
Un gruppo di 10 ragazze, provenienti dall’Istituto professionale Enaip di Cittadella…

accompagnate dalla loro formatrice Catia Bergamin per il modulo di Etica e Religioni, ha vissuto per la prima volta un campo di servizio e lavoro condividendo il ritmo quotidiano con gli oltre cento ragazzi diversamente abili che, tra residenziali e diurni, vivono e frequentano l’Opera di carità orionina.
L’esperienza si è caratterizzata da diversi aspetti: da quelli relazionali a quelli di tipo operativo e manuale, a momenti informali di gioco e “ciacole” fino ad appuntamenti di formazione in cui abbiamo dato spazio al confronto e al dialogo, alla riflessione su ciò che si stava vivendo e alla libera espressione.
I momenti formativi guidati da Simonetta e Antonella, e seguiti anche da Luca e don Nello, hanno fatto emergere alcune parole che fanno sintesi e chiave di lettura del percorso:
La Paura della vicinanza e del nuovo perché è stata una prima volta per le ragazze del gruppo;
La Fiducia dei “ragazzi” che le hanno accolte e hanno aperto loro le porte come se le conoscessero da sempre;
La Sorpresa di essere capaci di costruire e mantenere relazioni significative;
La Scoperta di parti di sé sconosciute e quindi nuove e preziose da mettere in gioco;
La Capacità di ricevere come apertura e accoglienza di quello che la realtà ci offre, che è un di più rispetto a quello che potremmo fare con le nostre forze;
La Riscoperta della natura che attraverso l’attività dell’azienda agricola ha fatto assaporare il contatto con la vitalità del creato e ritrovare il senso di una casa comune nelle proprie radici.
È stato bello sentire il Centro don Orione con tutte le sue realtà architettoniche e paesaggistiche e con la sua varietà di ambienti come un Paese dove le differenze s’incontrano e traggono il meglio dall’incontro reciproco.
La Memoria affettiva infine come segno dell’unicità e della singolarità di ognuno di noi che trova nel centro un luogo in cui essere ricordati anche a distanza di anni e dove le relazioni si custodiscono attraverso l’amore gratuito che i “ragazzi” vivono e ci trasmettono.
Per il saluto finale ci ha accompagnato una frase di San Luigi Orione che nel Marzo del ‘34 parlando di un servizio appassionato, creativo e responsabile disse:
”Non facciamoci rimorchiare!”.

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