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“Un ballo in maschera”: non sai tu che sei l’anima mia!

“Un ballo in maschera”: non sai tu che sei l’anima mia!

Riceviamo queste righe da una riflessione del giovane Fancesco Volpe, dopo aver partecipato allo spettacolo al nostro Teatro Orione in Roma, il più importante dopo il “Teatro dell’Opera” e il “Sistina”.

ll teatro è tutto: anima, sacrificio, vita. ll teatro è anche fare un tuffo nel passato, in un mondo che era, che reputiamo cambiato, ma che in realtà continua ad essere sempre lo stesso. Il teatro è anche tradimento e passione. Un po’ come nel melodramma, “Un ballo in maschera” di Giuseppe Verdi, che lo scorso 9 maggio è stato messo in scena al teatro Orione di Roma. Tre atti molto intensi, tutto all’insegna del melodramma prettamente italiano, della lirica e della precisione. Costumi minuziosi, personaggi strepitosi, voci mozzafiato e tante belle emozioni. ll melodramma è ambientato nella Boston del XVII secolo. Riccardo, governatore della colonia inglese di Boston, è segretamente e follemente innamorato di Amelia, moglie del creolo Renato, suo segretario e suo carissimo amico. Un giorno, la maga Ulrica consiglia ad Amelia di recarsi a mezzanotte in un campo malfamato nei dintorni di un cimitero, dove potrà raccogliere un’erba magica, così da preparare una pozione e ritrovare la pace perduta. Riccardo, dopo aver origliato tutto, decide di seguire la donna. Quella notte, i due finalmente dichiarano di essersi innamorati l’un l’altro, ma non fanno in tempo a cadere in tentazione perché sopraggiunge Renato, il quale awerte il governatore di essere in pericolo. Samuel e Tom, due congiurati, stanno tramando contro il Riccardo. lntanto Amelia riesce a camuffarsi, ma alla fine la verità viene a galla. Renato brama vendetta e alla fine uccide Riccardo, il quale prima dell’ultimo spasmo, racconta che tra lui e la moglie di Renato non c’è stato mai nulla. ll modo di affrontare la morte da parte di Riccardo è stato sicuramente impeccabile: ha accettato la cosa dignitosamente, nonostante tra lui e Amelia non fosse successo nulla. Ma se Renato non fosse arrivato in quel preciso momento, Amelia sarebbe stata considerata ancora una donna innocente? I temi trattati in questo melodramma sono molto attuali. l personaggi saranno anche seicenteschi, ma i “tipi umani” che sono stati messi in scena esistono tutt’ora. Ancor oggi si parla di tradimento, di mariti che uccidono le proprie mogli e i loro amanti, cosi come sono tante quelle persone che rischiano di essere vittime di qualche congiura. Quante volte al telegiornale sentiamo parlare di uomini gelosi che uccidono le proprie mogli o di uomini illustri uccisi a causa delle proprie idee? Insomma, la società può anche trasformarsi continuamente ed evolversi a livello scientifico – tecnologico, ma le esperienze umane rimangono sempre le stesse. Nonostante l’elegante e raffinata rappresentazione teatrale, gli spettatori presenti al Teatro Orione non erano tantissimi. Purtroppo, oggigiorno la gran parte delle persone – soprattutto i ragazzi – non va più a teatro, soprattutto se si tratta di andare a vedere un’opera lirica. Attualmente i teatri si riempiono quando qualche personaggio noto del cinema, della musica o della televisione decide di cimentarsi nell’ambito teatrale. Un semplice biglietto, oggi, è strettamente correlato al concetto di notorietà e non più al buon gusto. Il teatro, considerato già dagli antichi greci come uno strumento utile per educare le giovani menti, dovrebbe tornare ad avere questo importantissimo ruolo; cosi come la lirica dovrebbe essere valorizzata di più. l gusti oggi sono indirizzati al consumismo, all’usuale e al banale. Sarebbe bello assistere ad un cambio di tendenza e vedere teatri come questi sempre stracolmi di persone, bramose di sapere e di conoscenza.

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