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Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Gesù

Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Gesù

Come altre feste del calendario liturgico, anche questa festa ha avuto origini in una comunità locale. Nacque nel 1247 nella Diocesi di Liegi, per celebrare la reale presenza di Cristo nella Eucarestia. L’arcidiacono di Liegi, divenuto Papa con il nome di Urbano IV, estenderà questa festa a tutta la Chiesa.

Oggi la liturgia ci offre il racconto dell’istituzione dell’Eucarestia nella redazione di Marco, uno dei testi più antichi dei vangeli, nato nelle riunioni per la celebrazione eucaristica delle prime comunità.

L’Eucarestia, ha scritto San Tommaso, è il memoriale della passione, è il compimento delle figure dell’Antica Allenaza, la più grande di tutte le meraviglie operate dal Cristo, il mirabile documento del suo amore immenso per gli uomini.

Il racconto dell’istituzione dell’Eucarestia è inquadrato dall’annuncio del tradimento e la predicazione del rinnegamento di Pietro, quasi a ricordarci che anche noi corriamo il rischio del tradimento e dell’infedeltà.

La partecipazione all’Eucarestia deve inondare di gioia e di gaudio la nostra vita, i nostri gesti e le nostre parole dovrebbero manifestare che è successo qualcosa di grande: da questa gioia profonda scaturisce anche la necessità di farci missionari dell’evento che quel rito attualizza.

La celebrazione eucaristica deve dunque tradursi in vita eucaristica: non si può fare la comunione e seminare zizzania e discordia, non ci si può accostare all’Eucarestia e covare odio e rancore nel proprio cuore, non si può spezzare il pane e non sentire il grido dei tanti poveri di oggi.

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