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Tortona – Una “Toccata e Fuga” che apre il cammino: San Bernardino accoglie don Luigino Brolese

Tortona – Una “Toccata e Fuga” che apre il cammino: San Bernardino accoglie don Luigino Brolese

Intitolare “Toccata e fuga” l’ingresso di un nuovo parroco potrebbe sorprendere, ma il riferimento al celebre brano di Bach non allude a una partenza rapida: richiama piuttosto la ricchezza di un’opera in cui si intrecciano voci diverse, con alti e bassi che insieme creano armonia. Così è la vita di una comunità parrocchiale, fatta di doni e fragilità che, uniti, compongono la bellezza del cammino ecclesiale. Con questo spirito, sabato la parrocchia di San Bernardino ha accolto ufficialmente don Luigino Brolese, chiamato a inserirsi nella “partitura” vivente della sua nuova comunità.

La celebrazione di ingresso, presieduta dal vescovo monsignor Guido Marini, nella cripta del Santuario, sede della parrocchia, si è svolta in un clima solenne e festoso. Vi hanno partecipato anche le autorità civili e militari della città di Tortona, i confratelli orionini, il vicario foraneo don Paolo Padrini, i parenti di don Luigino, i fedeli della parrocchia e numerosi amici giunti dalle comunità dove il nuovo parroco ha svolto il suo ministero: Milano, Sanremo e Torino. La liturgia è stata impreziosita dall’animazione della Corale San Luigi Orione del Santuario, diretta dal maestro Enrico Vercesi, insieme al coro parrocchiale dei ragazzi, che hanno contribuito a creare un clima di intensa preghiera e partecipazione.

Nell’omelia, monsignor Marini ha consegnato a don Luigino l’immagine del pastore che cammina davanti, in mezzo e dietro al suo popolo: guida che apre la strada, compagno che condivide, custode che non lascia indietro nessuno. Ha poi richiamato l’invito di San Paolo a “rivestirsi di Cristo”, soprattutto nel tempo di Avvento, per vivere un Natale autentico come incontro con il Dio-con-noi. Prima della benedizione finale, tutta la comunità parrocchiale ha rivolto il saluto di benvenuto a don Luigino, esprimendo gratitudine per la sua presenza e il suo ministero. In questi primi mesi di cammino insieme, si sono condivisi impegni e speranze, riconoscendo il valore della sua guida. L’impegno della parrocchia resta quello di crescere nella fede, nella fraternità e nell’attenzione ai più bisognosi.

Nel suo saluto, don Luigino ha ricordato con commozione la sua ordinazione, avvenuta proprio al Santuario 35 anni fa, vedendo in questo incarico un ritorno alle radici della sua vocazione. Ha ringraziato confratelli, autorità, volontari, amici e familiari, e ha invitato la comunità a camminare insieme, a essere non spettatori ma “pietre vive”, come quelle – irregolari ma solide – che sostengono il Santuario. Ha richiamato anche l’immagine delle “pignatte rotte” utilizzate da Don Orione per la statua della Madonna, segno che Dio sa trasformare le fragilità in opere buone e durature.

La celebrazione è terminata con la benedizione del nuovo organo della cripta, dono dei fratelli don Alessandro e Angelo D’Acunto in memoria dei loro genitori. L’esecuzione finale della Toccata e Fuga di Bach – interpretata all’organo dal maestro Alberto Do – ha unito idealmente musica e vita pastorale, accompagnando l’inizio del cammino condiviso tra il nuovo parroco e la sua comunità.

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