
Genova – Al Piccolo Cottolengo una sfilata che celebra il riuso e la bellezza autentica
L’estate al Piccolo Cottolengo Genovese di Don Orione è cominciata con un evento davvero speciale: una sfilata di moda fuori dal comune. Protagonisti assoluti di Che Piacere Piacersi sono stati i giovani del Centro Semi Residenziale del Centro Boggiano Pico, che hanno letteralmente trasformato il piazzale della Casa del Paverano in una passerella a cielo aperto.
Da tempo al Piccolo Cottolengo è attivo un progetto di raccolta e valorizzazione di abiti e oggettistica usati che affonda le sue radici nell’esperienza di Expo Quagliuzzi, e oggi conosciuto come Rilab, un luogo dedicato al recupero, riciclo e riuso, che è molto più di un semplice laboratorio.
Dentro a Rilab, ogni oggetto donato viene selezionato, smistato, organizzato e valorizzato dai giovani del Centro Semi Residenziale, affiancati e supportati dagli operatori. L’obiettivo è chiaro: dare vita ad uno spazio educativo e relazionale che promuove autonomia, autostima, crescita e autodeterminazione, grazie a un’attività concreta che stimola il senso di autoefficacia.
“Dietro al concetto di usato c’è il cuore dell’economia circolare – spiega Barbara Ballabene, coordinatrice del Centro Semi Residenziale – Con Rilab vogliamo prolungare la vita degli oggetti, riducendo la necessità di produrre nuovi materiali. Riciclare significa recuperare valore: ciò che era alla fine del suo ciclo può tornare a essere risorsa”.
Ballabene sottolinea anche il significato profondo dell’iniziativa: “La nostra idea di inclusione si basa sul lavorare con, non per. Ognuno, dall’equipe ai giovani coinvolti, offre il proprio contributo secondo le proprie possibilità. Allo stesso tempo, promuoviamo un approccio innovativo, orientato a un futuro più sostenibile e condiviso.”
Ed è così che il piazzale della Casa del Paverano, dominato dalla Chiesa di San Giovanni Battista, si è trasformato nella cornice ideale per celebrare la bellezza, la gioia dello stare insieme e il piacere di esprimere sé stessi. Una lunga passerella, due tribune gremite di spettatori e un dietro le quinte carico di emozioni: tra trucco, parrucco e prove d’abito, Che piacere piacersi ha portato in scena outfit unici che raccontano non solo stili, ma personalità e persone.
“Abbiamo voluto sovvertire i canoni estetici rigidi della moda – racconta Ilaria Bonamini, educatrice del Centro Semi Residenziale – Chiunque può sentirsi bello. La sfilata è nata con l’intento di celebrare e valorizzare il lavoro svolto dai giovani del Rilab, e da subito si è trasformata in occasione per essere e sentirsi comunità. Dalla sua ideazione alla sua realizzazione è riuscita a mobilitare tutti coloro che vivono, lavorano e frequentano il Piccolo Cottolengo, diventando un progetto corale a cui ognuno ha partecipato e contribuito con la propria energia, una vera e propria squadra estesa che ha accompagnato gli interessati non solo alla scelta dell’abbigliamento, ma alla riscoperta di se stessi nel segno della bellezza più autentica”.
Che piacere piacersi ha aggregato indistintamente ospiti, volontari, familiari e collaboratori – dagli educatori agli animatori geriatrici, dagli operatori socio sanitari agli addetti ai servizi e al personale amministrativo – irrompendo nella quotidianità in un’atmosfera di solidarietà e cooperazione. Un piccolo momento straordinario nell’ordinario del vivere e lavorare al Piccolo Cottolengo, che ha reso visibile la bellezza nascosta nelle relazioni, nella fiducia reciproca, nell’incontro tra persone. Modelli e spettatori hanno così condiviso un’energia autentica fatta di gratitudine, affetto e sorrisi, nei quali è impossibile non riconoscere il riflesso del sorriso di Don Orione, fondatore e anima dell’opera, con la sua carità senza prezzo.
Una menzione speciale al Direttore Don Dorino Zordan, che ha sostenuto con entusiasmo l’iniziativa rendendola possibile, e che ha partecipato in prima persona con ironia e leggerezza.