
XV Domenica del Tempo Ordinario – Chi è il mio prossimo?
La liturgia di oggi di presenta il racconto del Buon Samaritano.
C’è un uomo derubato e percosso dai brganti, ferito e mezzo morto, spogliato di tutto. È il simbolo di qualsiasi essere umano, su qualsiasi strada del mondo.
Due uomini religiosi, un sacerdote e un levita, lo videro e passarono oltre. Invece, un samaritano, un uomo dconsiderato alla stregua dei pagani, “lo vide e ne ebbe compassione”.
Il vangelo si sofferma su tutti i dettagli delle cure che il samaritano offre al ferito per la sua guarigione, a cominciare da un primo atteggiamento: “Gli si fece vicino”, si fece prossimo.
Gesù modifica la domanda: “Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?”. Più che sapere chi è il tuo “prossimo”, tu stesso devi farti “prossimo”, aver compassione di fronte a qualsiasi essere umano, ferito nel corpo o nello spirito, e soccorrerlo. Il prossimo non è colui che è soccorso, ma colui che soccorre. Solo il samaritano, eterodosso disprezzato e rifiutato, prende l’iniziativa di farsi “prossimo”, agendo con misericordia e disinteresse. È lui il simbolo di Gesù stesso, che si è fatto “prossimo” della nostra umanità ferita.
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