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Genova – Viva il Papa, al Piccolo Cottolengo Genovese una celebrazione di amore e obbedienza

Genova – Viva il Papa, al Piccolo Cottolengo Genovese una celebrazione di amore e obbedienza

Ieri, in occasione della solennità dei Santi Pietro e Paolo, il Piccolo Cottolengo Genovese di Don Orione ha celebrato la tradizionale Festa del Papa, un appuntamento carico di significato per la Famiglia Carismatica Orionina.

La giornata si è aperta con la Santa Messa nella Chiesa della Casa del Paverano, dedicata a San Giovanni Battista, presieduta dal direttore don Dorino Zordan. Numerosi ospiti, famigliari, collaboratori, volontari e amici hanno preso parte al rito liturgico, ritrovandosi nel segno del secondo dei sette valori fondamentali delle opere di carità della congregazione di San Luigi Orione: l’amore al Papa e alla Chiesa.

Questa devozione, centrale nella vita e nella missione del nostro Santo Fondatore, trova radici profonde nella sua personale esperienza spirituale. In un tempo segnato da una crescente secolarizzazione e da forti tensioni sociali e culturali, Don Orione si fece instancabile testimone dell’unità ecclesiale, convinto che solo attraverso l’amore e l’obbedienza al Papa si potesse rinnovare la società e ricondurre ogni realtà al cuore della Chiesa. Portare la Chiesa alla gente e la gente alla Chiesa, esortava il giovane sacerdote tortonese, ed è con questo spirito che oggi le sue opere continuano a fiorire.

A guidare la riflessione della festa è stato il messaggio del nuovo Pontefice, Papa Leone XIV, che nella sua prima omelia ha richiamato con forza proprio il bisogno di unità in un mondo ferito dall’odio. “Questa è l’ora dell’amore – ha ammonito il Santo Padre con una testimonianza semplice e potente che è diventata manifesto del suo Pontificato. “Costruiamo una Chiesa fondata sull’amore di Dio e segno di unità – ha aggiunto poi Papa Leone – una Chiesa missionaria, che apre le braccia al mondo, che annuncia la Parola, che si lascia inquietare dalla storia, e che diventa lievito di concordia per l’umanità”.

Un messaggio richiamato anche da Don Dorino Zordan nel corso della celebrazione eucaristica e scelto come segno concreto di devozione al Papa, che oggi campeggia all’interno del Paverano sotto lo sguardo di chi vive, visita e lavora nella Casa. Non solo un ricordo, quindi, ma un impegno.

Quest’anno la Festa del Papa al Piccolo Cottolengo è stata vissuta con emozione speciale per la concomitanza di un anniversario particolarmente significativo: il 50° di sacerdozio di Don Gianni Paioletti, sacerdote della comunità religiosa genovese, ordinato proprio il 29 giugno del 1945 da Papa Paolo VI, insieme ad altri 348 nuovi presbiteri. Il richiamo all’unità e alla carità come vie per rinnovare la Chiesa – già usato da San Luigi Orione e da Papa Leone XIV – trova continuità nelle parole di Papa Paolo VI in quella storica omelia in San Pietro. “Il Sacerdozio – diceva allora il Pontefice – è carità, guai a chi coltivasse l’opinione di poterne dare un utile egoismo. Il dono totale della propria vita apre davanti al sacerdote generoso una nuova meraviglia: il panorama dell’umanità”.

Famigliari, ex allievi, confratelli e amici del Piccolo Cottolengo si sono stretti intorno a Don Gianni con profonda gratitudine e affetto, rivivendo emozioni sincere a testimonianza di una vita spesa al servizio degli altri con dedizione e umiltà. Don Gianni – visibilmente emozionato – ha voluto ricordare le parole pronunciate da Papa Paolo VI in quel giorno così importante: non sacerdoti perfetti, ma sacerdoti per amore e con amore.

Nel segno di questa eredità spirituale, la Festa del Papa è stata anche un’occasione per rinnovare la consapevolezza che l’amore al Papa, come lo intendeva Don Orione, è adesione viva e concreta alla missione della Chiesa, vissuta nella carità e nel servizio ai più fragili. Come ha sottolineato anche Don Dorino Zordan nella sua omelia, quello ad amare è un invito aperto a tutti, per costruire una Chiesa unita e accogliente, come avrebbe voluto Don Orione e come oggi continua a chiederci il Papa.

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