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Reggio Calabria – Aperta la porta della misericordia nel santuario di Sant’Antonio di Padova

Reggio Calabria – Aperta la porta della misericordia nel santuario di Sant’Antonio di Padova

Martedì 22 dicembre, alle 18 in punto, Monsignor Giuseppe Fiorini Morosini Arcivescovo della Diocesi di Reggio-Bova, ha aperto la porta della Misericordia del Santuario di Sant’Antonio di Padova di Reggio Calabria. Un gesto semplice quello dell’Arcivescovo che, davanti a centinaia di fedeli, ha spinto la porta della Misericordia dando di fatto l’inizio dell’Anno Giubilare nella parrocchia Orionina. Il prelato ha poi benedetto la folla mostrando loro il Vangelo e quindi, insieme al parroco don Domenico Crucitti, al viceparroco don Vittorio Quaranta, don Antonio Bianco, don Pietro Lazzarin e i diaconi della parrocchia ha varcato la porta della Misericordia entrando nel Santuario. Tantissimi i fedeli e parrocchiani che, subito dopo, hanno riempito la chiesa dove è stata celebrata la Santa Messa.
“Facciamo sì che il Giubileo non passi come semplice cerimonia – ha detto l’arcivescovo di Reggio-Bova, monsignor Morosini, nell’omelia -. Dio solo è misericordia, misericordia che non è però ‘condonismo’ ma che fa tutt’uno con la giustizia”.  Il presule ha auspicato che il Giubileo sia un “cammino verso l’interiorità” e che tutti si possa essere più “audaci e perseveranti a ricercare l’immagine dell’Uomo”. Ha proseguito poi: “questa città, questa Diocesi è stata, è e sarà sempre la porta della Misericordia. Il ricordo va alla sofferenza di quei 40,000 volti, Bambini e bambine, Donne, Uomini, Famiglie intere con le loro storie cariche di sofferenza, di torture, abusi, violenze che sono sbarcati nel porto di questa città, questa città che li ha accolti con tanto amore, questa città che è martoriata dalle ingiustizie sociali e morali, una città che viene definita povera. Povera, forse nel suo materialismo, ma Ricca di umanità, sensibilità e soprattutto di Carità. Anche questa casa Orionina ha dato loro ospitalità, accogliendo questi nostri fratelli appena sbarcati, dando loro un pasto caldo e un letto dove dormire.  Entrare da quella porta significa scoprire la profondità della Misericordia del Padre che tutti accoglie e ad ognuno va incontro personalmente. E’ lui che ci cerca. E’ lui che viene incontro. Attraversare oggi la Porta Santa ci impegni a fare nostra la misericordia del buon samaritano.”

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