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V Domenica di Pasqua – Vi dò un comandamento nuovo

V Domenica di Pasqua – Vi dò un comandamento nuovo

Nella liturgia di questa domenica di Pasqua ricorre più volte l’aggettivo “nuovo”.

Il brano del Vangelo è ambientato nell’ultima cena di Gesù, la passione è già cominciata, come ci dicono i verbi al presente. Ma la gloria di Dio è annunciata dai verbi al futuro. Questa gloria non è quella mondana, ma la manifestazione del mistero profondo di Dio, la sua realtà ultima che è l’amore.

Di questa gloria potranno far parte anche i discepoli, con il comandamento nuovo che Gesù dà loro: amatevi gli uni gli altri.

Non si può affermare di essere discepoli di Gesù se poi seminiamo zizzania e discordia, se vediamo i tanti Lazzaro e facciamo finta di niente.

Perchè questo comandamento è “nuovo”? Gesù include anche i nemici e allarga il concetto di prossimo. “La vera novità del ‘comandamento nuovo’ – scrive Papa Benedetto XVI – non può consistere nell’elevatezza della prestazione morale. L’essenziale proprio anche in queste parole non è l’appello alla prestazione somma – l’amore cioè consumato fino al sacrificio della propria vita per gli altri -, ma il nuovo fondamento dell’essere che ci viene donato. La novità può derivare soltanto dal dono della comunione con Cristo, del vivere noi in Lui. […] Ciò che conta – conclude Benedetto XVI – è l’inserimento del nostro io nel Suo: Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me (Gal 2, 20).

La novità è tutta in quel “come io vi ho amato”: Gesù si sta avviando a dare la propria vita in riscatto per tutta l’umanità.

E’ notte quando Giuda abbandona Gesù, è sempre notte quando si abbandona il maestro, è sempre buio quando si mangia il pane del tradimento, è sempre notte quando vogliamo camminare da soli abbandonando il cenacolo, simbolo di comunione e di condivisione, è sempre notte quando i nostri rapporti sono avvelenati dall’odio e dal risentimento.

E’ nuova la nostra vita quando sperimentiamo i sentimenti del grande Agostino “Tardi ti ho amato, bellzza così antica e così nuova”.

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