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Kiev – Preghiamo per la pace e per i nostri missionari

Kiev – Preghiamo per la pace e per i nostri missionari

Riportiamo un comunicato di Don Moreno Cattelan, missionario orionino in Ucraina, a Kiev, e ci uniamo alle sue intenzioni di preghiera per la pace.

Carissimi tutti,

qualche notizia dopo l’ennesimo attacco massiccio di questa notte che ha interessato Kyiev e altre città dell’Ucraina. Qui da noi l’attacco si è svoltosi in due distinte fasi. La prima in piena notte iniziata alle 2,30 e durata un’ora circa. La seconda dalle 5.30 alle 10.00…una notte e una mattinata da dimenticare.

Mai visto e sentito qualcosa del genere! Una ventina di esplosioni si sono verificate anche sul nostro distretto. Ben visibili e udibili. Il cielo si colorava di arancione e ad intervallo di qualche minuto si potevano udire tutta una serie di esplosioni (abbattimenti o bombe che colpivano l’obiettivo) simili ai fuochi d’artificio. Il computo finale parla di 10 missili ipersonici; 62 bombe da crociera (o “alate”, come le chiamiamo qui -quelle che cambiano direzione all’ultimo secondo e sono le più pericolose-); 35 droni, lanciati su Kyiv e dintorni.

Uno sciame verso le 4.00 ha sorvolato anche i nostri palazzi con il loro funesto rumore… I potenti fari che li intercettano illuminavano il cielo sopra di noi. Li hanno abbattuti dopo qualche minuto nel bosco che circonda il nostro quartiere.

Per noi, fortunatamente nessun danno ma un po’ di paura.

Quando alle 4.00 circa l’allarme è rientrato sono tornato a dormire. Ma poco dopo un’ora è scattato nuovamente. Le nostre app di informazione mandavamo messaggi allarmanti e ordinavano di raggiungere il rifugio più vicino. I radar, infatti, avevano intercettato un attacco massiccio e pericoloso. Alle 6.30 si udivano già dei colpi fortissimi mentre le prime luci dell’alba ci davano la possibilità di vedere le scie di fumo nero nei luoghi dove i missili erano stati abbattuti o, sfortunatamente, erano caduti sugli obiettivi prefissati.

Due ore di bombardamento continuo in vari distretti della città e alcuni paesi periferici.

Nelle nostre app arrivavano le prime immagini e le notizie aggiornate con l’imperativo di non lasciare i rifugi dal momento che era previsto un altro attacco a distanza di un’ora. Attacco arrivato puntuale. Stavo tentando di prendere sonno ma non è stato possibile. Replica come durante la notte. Fortunatamente non ci sono molte vittime, come l’attacco poteva far immaginare. Ci sono comunque diversi feriti, palazzi e singole abitazioni danneggiate, quasi 100.000 persone senza la corrente elettrica. Se la contraerea non avesse svolto il suo puntuale lavoro (abbattimento della maggior parte dei missili) sarebbe stato un vero disastro.

E’ la vendetta programmata e attuata dopo l’attacco che l’esercito ucraino ha sferrato sulla città russa di Belgorod due giorni fa e ha causato una ventina di vittime tra i civili.

Come potete immaginare sono questi, per noi, notti e giorni da incubo. Non so quando ne usciremo.

Anche le ultime dichiarazioni e i messaggi di fine anno da parte dei due “Presidenti” sono improntati sull’ “annientamento del nemico” tra fake news e mezze verità.

Tra due mesi entreremo nel terzo anno di guerra.

Una nuova inutile strage che vede la sua “miglior gioventù” sotterrata nei cimiteri di ogni paese; milioni di profughi interni o che ancora sono sparpagliati per il mondo intero; mogli vedove; bambini orfani; una infinita schiera di persone mutilate nel corpo e distrutte psicologicamente; l’80% della popolazione traumatizzato; la povertà che dilaga a macchia d’olio; tutte le risorse destinate alla guerra…

Una nazione distrutta, in tutti i sensi. Questa è l’Ucraina all’inizio del nuovo anno 2024.

Nonostante tutto noi restiamo al nostro posto perché disideriamo continuare la nostra opera di vicinanza e aiuto spirituale, materiale e psicologico a fianco di quanti ci stanno attorno. Piccoli e grandi.

Chi può preghi per noi.

Non è un periodo certamente facile.

Lo affidiamo alla materna intercessione e protezione di Maria, Regina della Pace, perché ci sostenga e presenti al Padre il nostro desiderio di pace e fraternità.

Don Moreno

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