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Mestre – Educare è coltivare: dentro la ghianda, la quercia

Mestre – Educare è coltivare: dentro la ghianda, la quercia

Clarinus flumen è l’antico corso fluviale caratterizzato da acque cristalline, eponimo della città di Chirignago. Una sua fonte è situata all’ interno della Villa veneta Bisacco-Palazzi. Qui, per una coincidenza provvidenziale, don Orione ha lasciato traccia del suo passaggio.

Traccia che, nel tempo, si è consolidata in casa di accoglienza per ragazzi fino a strutturarsi in un’azienda agricola che comprende anche un centro laboratoriale diurno e un centro residenziale per disabili giovani e anziani. Una piccola perla di meraviglia è il giardino all’italiana adiacente alla villa e alla Barchessa, in cui si può ammirare un maestoso canneto e un’antica magnolia. L’ngegnere Bisacco fu infatti esperto conoscitore e collezionista di specie vegetali e animali esotiche.

A pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico tutti i dipendenti dell’Istituto Berna e di Endo-fap Mestre si sono ritrovati a passeggiare nel giardino. Immersi nella frescura, stimolati dalla suggestione di tre parabole ( dei talenti [Matteo 25,14-30], del seminatore [Matteo 13,1-23] e della pecorella smarrita [ Luca 15,3-7]) hanno riflettuto sul numero di volte in cui il lavoro di educatori è sembrato arduo e faticoso. Come fare fronte alle difficoltà?

Dall’ esperienza di oggi ci portiamo in classe un piccolo segreto tutto racchiuso in una parola: coltivare. Ce lo suggeriscono i ragazzi diversamente abili e i loro educatori che, ogni giorno, qui, si dedicano alla terra. Coltivare è prendersi cura della natura, è investire energia e tempo con la fatica del proprio lavoro per permettere a un seme di diventare pianta. Ecco, i nostri ragazzi sono semi che, se ben coltivati, troveranno il terreno per mettere  radici e… sbocciare“.

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