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Campocroce – Una piccola grande comunità

Campocroce – Una piccola grande comunità

Sono stati dieci giorni impegnativi ma molto belli e arricchenti quelli vissuti dal 24 maggio al 2 giugno presso il Seminario della Vita di Campocroce di Mirano.

Il pomeriggio del 24 maggio è stato dedicato a ringraziare Veronica e Chiara, due ragazze davvero brave che, seppur molto giovani, hanno dimostrato grande umanità e senso di responsabilità nell’anno di servizio civile prestato presso l’Opera orionina di Campocroce.

La loro provvidenziale presenza ha permesso di costruire non solo attività a favore dei bambini accolti nella casa ma anche e soprattutto qualcosa di importante nei cuori dei bambini stessi e dei loro genitori.
Ed il grazie, fatto non solo di parole ma anche da piccoli e significativi doni, è stato reciproco, uno scambio davvero ricco e significativo come ad esempio il grandissimo e affettuosissimo abbraccio che le ragazze hanno ricevuto dai bambini prima di una gustosissima cena insieme.

Il giorno successivo è stato poi il momento dell’accoglienza di altri due giovani, Veronica e Luca, che in quel giorno hanno iniziato il proprio anno di servizio civile. Dalla comunità orionina dell’Istituto Berna di Mestre è arrivato Don Julien che, durante una semplice ma toccante cerimonia, ha impartito loro una benedizione che li possa accompagnare per tutta la durata del loro servizio.

I bambini invece, dopo qualche gioco nel parco e durante una squisita merenda, li hanno accolti a modo loro con un pensiero ed una dedica tanto simpatica quanto tenera.

Qualche giorno dopo, mercoledì 31, rinnovando una bella tradizione, un bel gruppo si è trovato al capitello mariano, “Maria stella del Canaceo”, non lontano dal Seminario della Vita. Da lì, si è avviata una piccola processione che ha recitato il Rosario fino alla chiesetta di Villa Soranzo presso la quale si è celebrata la Santa Messa. Si è pregato ancora una volta per la pace, come in tutto questo mese di maggio nella recita del Rosario, e abbiamo pregato affinché ciascuno, sull’esempio di Maria che ha visitato la cugina Elisabetta, impari a mettersi al servizio di chi ci è vicino.

L’ultimo appuntamento nasce lo scorso autunno quando, per il secondo anno si è dato vita al percorso proposto dal Movimento di preghiera nato nella Casa di Campocroce. Lo scopo è quello di pregare, ogni giorno, con la medesima scheda predisposta da una piccola equipe a favore del Seminario della Vita di Campocroce, delle Case orionine del Veneto e dell’intera congregazione.

Il tema di quest’anno era incentrato su Maria, uno degli amori di San Luigi Orione. E fin dall’inizio del percorso nello scorso autunno si era pensato ad una solenne conclusione da celebrarsi presso il Santuario Mariano “Santa Maria Assunta di Borbiago”, così come facevano nel passato gli allievi di Villa Soranzo.

E così è accaduto, venerdì 2 giugno, con la partecipazione di circa 60 persone, metà delle quali hanno raggiunto il santuario mariano a piedi, distante circa una decina di chilometri, mentre altrettanti attendevano a Borbiago accompagnati con i pulmini grazie al prezioso e delicato servizio prestato dagli amici dell’Unitalsi che, tra l’altro, a metà percorso, avevano predisposto un punto ristoro davvero ricco e provvidenziale.

Nel Santuario don Filippo Benetazzo e don Luciano Degan, della parrocchia orionina San Pio X di Marghera, hanno celebrato la Santa Messa e guidando il gruppo a pregare per l’intera Congregazione e per la pace nel mondo; successivamente una grande tavolata ha riunito tutti i partecipanti per un momento conviviale gustosissimo e pieno di tante leccornie.

A conclusione della celebrazione, ricordando alcuni passaggi della omelia di don Filippo (“Chi ha fede, chi veramente crede, non deve aver timore di chiedere aiuto al Signore”) Katya, responsabile di struttura del Seminario della Vita, ha fatto presente due desideri della casa da lei guidata: il primo riuscire a far trascorrere questa estate qualche giorno di vacanza in montagna ai bambini e alle famiglie attualmente accolte nel Seminario della Vita; il secondo poter finalmente realizzare una tomba definitiva a favore del caro Giancarlo, già ospite del Seminario della Vita, mancato alcuni anni fa.

“La mia banca sono le vostre tasche” diceva San Luigi Orione e il Seminario della vita vive e si sostiene grazie all’aiuto che arriva dalla Divina Provvidenza, sia a livello economico, sia a livello di aiuto e collaborazione pratica da parte dei volontari.

Anche da qui il grazie a tutti coloro che hanno collaborato e partecipato a questi momenti insieme, in una piccola-grande comunità nella quale si cerca in ogni momento di vivere e condividere lo spirito di famiglia tanto caro a San Luigi Orione, dando modo a chi desidera mettersi in gioco, di formarsi, donarsi, crescere e cercare di fare “bene il bene”.

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