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Pontecurone – In pellegrinaggio al Paterno

Pontecurone – In pellegrinaggio al Paterno

Nel pomeriggio di domenica, solennità della Madonna della Divina Provvidenza, un folto gruppo di Pontecurone, paese natale di San Luigi Orione, guidato dal parroco don Loris Giacomelli, ha fatto visita al Museo Paterno di Tortona.

Ad accoglierli il direttore della Casa don Alessio Cappelli che ha illustrato ai presenti la storia del luogo. Questo immobile, acquistato per 25000 lire divenne la Casa della Divina Provvidenza e successivamente la vera Casa Madre della Congregazione in quanto residenza ufficiale di San Luigi Orione.

Diventò nel tempo il centro di tutte le iniziative della Congregazione e dal 1927 Casa di formazione per aspiranti alla vita sacerdote e religiosa. “La designazione Paterno, ha continuato don Alessio, denota un preciso intento pedagogico tanto caro al Santo, convinto dell’importanza educativa paterna come modello e titolare di autorità ma sempre disposto all’accoglienza, al dialogo e soprattutto ad una sincera carità”.

Da questo luogo sono passate negli anni tante personalità illustri quali don Carlo Gnocchi, lo scultore Arrigo Minerbi, il conte Gallarati Scotti, il compositore di musica sacra don Lorenzo Perosi, coetaneo di don Orione e l’abate Emmanuele Caronti, Visitatore apostolico . Una Casa carica di ricordi oltre che di oggetti, libri ed indumenti rinvenuti grazie alla indefessa operosità di don Alessio e sistemati con devota cura in numerose vetrinette espositive.

Carica di emozione è stata la lettura in cappella di una descrizione tratta da uno scritto di don Carlo Gnocchi su don Orione. Il “Santo dei mutilatini” era rimasto colpito dalla sua voce e così scriveva ” Dal suo silenzio umile e meditativo ne erompeva pronta e generosa una parlata calda, affettuosa e spesso abbondante”. Parole, quelle pronunciate da don Orione,che, come ha sottolineato don Alessio, trasformava in una forma di servizio per il prossimo quello stesso che andava a ricercarlo per avere con lui colloqui personali e uno spazio riservato per confidenze in particolari momenti difficili della vita.

La visita è terminata tra i locali del museo arricchiti da nuovi elementi recentemente rinvenuti : antichi paramenti sacri tra cui piviali, stole, dalmatiche e qualche conopeo. I visitatori hanno lasciato il Paterno soddisfatti di avere avuto questa opportunità e si sono riproposti di tornare per approfondire ulteriormente la figura e l’operato del Santo del loro paese.

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