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Kyiv – L’viv – Tortona – Una luce di speranza nel buio della guerra

Kyiv – L’viv – Tortona – Una luce di speranza nel buio della guerra

Dall’Ucraina arriva un pensiero di Don Moreno Cattelan, missionario orionino a L’viv.

A Tortona la prima professione del novizio ucraino Orest Zadorozhnyi. A L’viv il rinnovo dei voti del chierico Mykhailo Kostiv.

Non è certo facile, in tempo di guerra, vivere gli eventi della quotidianità e soprattutto della festa come si dovrebbe. In alcune regioni orientali del Paese continuano i bombardamenti e le battaglie giornaliere per riconquistare i territori invasi dalle forze armate dell’ esercito russo provocano ancora morte, distruzione e dolore.

In questo clima di incertezza sul futuro (pensiamo, per esempio, alla catastrofe che potrebbe capitare qualora venisse manomessa la più grande centrale nucleare europea di Zaporizhya), di difficoltà economica (anche noi dovremo affrontare l’inverno ormai alle porte e ben altro!), di stravolgimento dell’ordinario (è da poco iniziato l’anno scolastico con modalità diverse dovute alle difficoltà logistiche create dagli allarmi antimissile che scattano più volte al giorno), in questo clima si continua a vivere o meglio, dopo più di mezzo anno, a convivere con questa realtà sconvolgente ed inutile che si chiama guerra.

“Ho un grande dolore nel cuore per il peggioramento della situazione in Ucraina” diceva Papa Francesco il 23 febbraio, un giorno prima dello scoppio della guerra, al termine dell’udienza generale. Questo dolore è ancora presente e si è accentuato sempre più in questi mesi di terrore e paura.

Ma nonostante tutto cerchiamo segni di luce e speranza nel bel mezzo di questa tragedia. Una piccola luce si è accesa nella giornata di giovedì, 8 settembre, a L’viv e di rimbalzo anche a Tortona.

A L’viv il chierico Mykhailo Kostiv, rientrato assieme a don Moreno Cattelan da Kyiv, ha rinnovato i voti temporanei di castità, obbedienza e povertà; la sua promessa-impegno di vivere nella famiglia orionina …”Aderendo a Gesù crocefisso, in fedeltà alla chiesa e al Papa, nel servizio dei fratelli più poveri, per l’avvento del regno di Dio”. Visibilmente commosso e compreso sul passo che stava per compiere, il ch. Mykailo era sostenuto dalla famiglia presente quasi al completo (mancava la nonna paterna che dovrà in questi giorni subire un intervento molto difficile), dai nostri amici disabili di casa Cafarnao, dagli animatori dell’oratorio, da conoscenti e tanti parrocchiani venuti a far festa con noi. A ricevere i voti è stato delegato Don Moreno, dal momento che il direttore della comunità, don Fabio Cerasa e il Vicario, don Egidio Montanari si trovavano in Italia per seguire un altro avvenimento, segno di luce e speranza per la nostra congregazione e per l’Ucraina.

Assieme ad altri 6 novizi, Orest Zadorozhnyi, uno dei nostri seminaristi, ha emesso la prima professione nel Santuario Basilica Madonna della Guardia di Tortona. Mentre sia qui a L’viv, come a Tortona, dopo la cerimonia liturgica si festeggiava l’evento, tramite una videochiamata ci siamo scambiati gli auguri. Il neoprofesso Orest era visibilmente felice: “Siamo sempre stati fratelli, quando ero con voi nel monastero di L’viv, adesso, dopo questo passo importate per me, siamo confratelli a tutti gli effetti. E ha concluso: “Rientro in Ucraina dopo un anno. Rientro adesso che c’è la guerra. Rientro per darvi una mano. Ci vediamo sabato sera a L’viv”.

Una delle parole d’ ordine di questi mesi è “condivisione”. Oltre ad aver condiviso, il monastero, il cibo, i medicinali, il vestiario, con tanti profughi che continuano a bussare alla nostra porta, vogliamo condividere anche questa bella notizie di pace e di speranza. La presenza in comunità di questi due giovani confratelli sarà non solo di aiuto per continuare l’opera missionaria che la guerra ci ha indicato, ma soprattutto il segno concreto della volontà di “gettarsi nel fuoco” di questo tempo nuovo che per noi, orionini in Ucraina, a L’viv come a Kyiv, sta assumendo una connotazione precisa alla quale non possiamo disattendere.

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