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Prega per noi, o Santa Madonna della Guardia.

Prega per noi, o Santa Madonna della Guardia.

A Tortona, si rinnova oggi quel miracolo di fede che porta “a Gesù attraverso Maria” nella Festa della Madonna della Guardia.

Ancora oggi si ripetono quei gesti divenuti tradizione, voluti da Don Orione stesso.

Dopo la tradizionale novena che precede la Festa, ieri sera Don Aurelio Fusi ha celebrato la veglia della notte della vigilia con le confessioni e il “caffè di Don Orione” a mezzanotte.

Oggi la solenne celebrazione nell’ora dell’apparizione, con il clero orionino e diocesano, le autorità della città e dei Comuni limitrofi, presieduta dal patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia.

Nel pomeriggio, dopo la messa delle 17, la processione parte dal Santuario per raggiungere la Cattedrale con la recita del Credo davanti al Vescovo.

Don Orione voleva ci fosse nelle feste della Madonna della Guardia una particolare celebrazione per i malati, gli anziani, gli orfani degli Istituti, i ragazzi delle scuole, gli ospiti dei Piccolo Cottolengo e quanti altri aiutati nelle case della Congregazione e del territorio partecipassero alla processione per fare onore alla Madonna. E con loro voleva che sfilassero chierici, preti, suore e quanti sono impegnati al loro servizio.

Questa è la Chiesa e la Congregazione sognata da Don Orione: china sui poveri, in un cammino solidale, con Maria verso Gesù. Questa Chiesa la si può vedere ogni anno durante la processione della Madonna della Guardia.

La Guardia è anche una festa di famiglia per la Congregazione: il pranzo della Guardia si faceva ai tempi di Don Orione sotto uno storico tendone, tutto rappezzato finché cedette del tutto. Ora continua nel grande salone del Centro “Mater Dei”, presenti 500 e più persone. Il miracolo di fraternità si rinnova.

Per esprimere la festa di famiglia, Don Orione e poi i Superiori generali suoi successori sempre hanno voluto presiedere la cosiddetta Messa dei Giubilei dei Confratelli – e da qualche anno delle Consorelle – che celebrano i 25 o 50 o più anni di professione religiosa o di sacerdozio.

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