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Le missioni orionine: Romania – Missione per i giovani a Iasi

Le missioni orionine: Romania – Missione per i giovani a Iasi

La missione orionina in Romania a Iasi ha un seminario per giovani adolescenti. Don Alessandro Lembo, direttore, ci racconta la vita di questa comunità.

Don Alessandro, com’è organizzata la vostra vita al Seminario di Iasi?

La vita del nostro Seminario di Iași scorre nella “consueta anormalità” di una Comunità costituita da ragazzi adolescenti.

“Diciamo “consueta anormalità” perché, come ben sanno tutti coloro che hanno a che fare con gli adolescenti, con loro l’imprevedibile è da mettere in conto. I repentini mutamenti di atteggiamento e di umore, gli slanci e le crisi, le generosità sorprendenti e le chiusure, le gioiose manifestazioni di affetto e le freddezze risentite. In mezzo a tutto ciò la Provvidenza lavora, e di frequente ci riserva la gioia di vedere il bene fiorire e gli entusiasmi giovanili approdare a scelte di dono e di responsabilità.

Quanti sono i ragazzi ospitati nel vostro seminario?

Quest’anno i numeri sono ridotti rispetto al recente passato in cui la Comunità è stata composta da una ventina di ragazzi, più i formatori: siamo “solo” in quattordici. Undici Ragazzi e tre Sacerdoti.

Sebbene confidiamo che il prossimo anno ci possa essere un recupero grazie alla ripresa a “regime pieno” delle attività di animazione vocazionale e al superamento di alcuni “intoppi” che anno appesantito il recente cammino, non possiamo fare a meno di riconoscere come ogni anno che passa diventi più difficile poter avere una comunità significativa costituita da adolescenti che, pur con tutti i distinguo e gli “adattamenti” delle esigenze formative alla loro delicata fase di sviluppo, abbiano le motivazioni e la consistenza per abbracciare la “sfida” di essere seminaristi in un “Seminario minore”.

Oltre al seminario, ci sono altre attività per i giovani?

Quest’anno stiamo rilanciando l’attività di animazione vocazionale proprio tra i ragazzi del liceo, nelle zone limitrofe a Iași, che già in passato ci hanno regalato alcune belle vocazioni. Nel quadro di queste attività abbiamo in programma anche iniziative condivise con i Confratelli di Oradea e di Voluntari, in particolare l’animazione vocazionale nella Scuola di Oradea frequentata da 750 alunni e, per la prima volta in Romania, l’Incontro dei Giovani Orionini Rumeni.

Oltre a questi eventi centrali, per vivere con maggiore intensità e spirito orionino l’anno giubilare del 150° della nascita di Don Orione, è stata avviata una proposta pastorale in tutte le comunità orionine con dei cammini di conoscenza del nostro fondatore, di preghiera e di carità che possa coinvolgere tutte le categorie di persone che frequentano le nostre Opere, quindi ragazzi, giovani ma anche adulti, amici e collaboratori.

Come vivete il carisma di don Orione e la sua carità senza confini?

Negli ultimi anni si è operata una maggiore distinzione delle attività apostoliche della Congregazione a Iași, concentrando alcuni impegni più direttamente caritativi e il lavoro di animazione giovanile con la “fascia dei giovani universitari” nel quadro delle attività svolte dai Confratelli che si occupano del Centro ACAR, per l’accompagnamento delle persone con problemi di dipendenza dall’alcol.

Tuttavia, il nostro Seminario, fedele all’impostazione della formazione iniziale tipica della nostra famiglia orionina, non rinuncia a seguire in prima persona alcuni progetti di carità “operativa” che si affiancano alla “carità dell’ascolto e dell’accompagnamento” che costituisce il nostro principale campo di missione. Così accanto alla “Casetta San Girolamo” che può accogliere 3-4 giovani meno abbienti (studenti universitari o giovani lavoratori) stiamo approntando quello che abbiamo intenzione di intitolare “Rifugio Charles de Focauld”, una stanzetta per accogliere qualche povero che suole bussare alle nostre porte nei giorni più freddi, senza preavviso, ma che non ha le risorse di salute, soprattutto psichica, per essere inserito in una casetta autogestita insieme ad altri giovani, come è la Casa San Girolamo.

 

 

 

 

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