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Savignano Irpino – Accanto a chi soffre, nel nome di Don Orione

Savignano Irpino – Accanto a chi soffre, nel nome di Don Orione

Sabato mattina, il vescovo di Ariano Irpino, Monsignor Sergio Melillo, ha visitato il Centro Medico Sociale Don Orione, in occasione della Giornata del Malato. Per il Centro la Giornata del Malato è un momento speciale: anche nella liturgia si celebra la cura che ogni giorno gli operatori dispensano con grande abnegazione ai più fragili.

Come ogni anno, il Vescovo non ha mancato di celebrare questo momento con gli ospiti e gli operatori del Centro, che lo hanno accolto con gioia in mezzo a loro.

Ad accompagnare Monsignor Melillo nella celebrazione don Luca Ingrascì, giovane sacerdote orionino che opera al Santuario della Madonna Incoronata di Foggia.

Il Vescovo, nell’omelia, ha ringraziato tutto il personale, prendendo spunto dal messaggio di Papa Francesco per la XXX Giornata del malato, segnatamente dal passo che recita “Cari operatori sanitari, il vostro servizio accanto ai malati, svolto con amore e competenza, trascende i limiti della professione per diventare una missione. Le vostre mani che toccano la carne sofferente di Cristo possono essere segno delle mani misericordiose del Padre. Siate consapevoli della grande dignità della vostra professione, come pure della responsabilità che essa comporta.

L’unzione degli infermi, impartita dal Vescovo ad ogni sopite, ha concluso la celebrazione, come segno di affidamento al Signore delle sofferenze e delle pene degli ammalati.

Fabrizio Lanciotti, direttore del Centro, ha ringraziato Monsignor Melillo per la sua vicinanza al Centro, che in questo tempo così sofferto si è fatta ancora più stretta. “La sua presenza, Eccellenza, – ha detto il Direttore – è motivo di gioia per tutti noi, per il personale e gli ospiti, che si sentono confortati dal suo affetto paterno”.

Il Direttore ha poi ringraziato tutto il personale presente alla celebrazione, in una giornata in cui la comunità orionina di Savignano è stata chiamata a stringersi attorno ad una collega, colpita dalla perdita improvvisa della mamma.

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