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VI Domenica del Tempo Ordinario – La forza della fede

VI Domenica del Tempo Ordinario – La forza della fede

Dopo la guarigione della suocera di Pietro e di molti altri ammalati, Gesù si rimette in viaggio per tutta la Galilea. Ed ecco venirgli incontro un lebbroso.

Il lebbroso era considerato impuro ed escluso dalla comunità: doveva portare vestri strappate e gridare “immondo! immondo!” per allontanare chi poteva incontrare. La lebbra veniva considerata segno visibile del peccato, una punizione con cui Dio punisce il peccatore. Per questo chi ne era afflitto non poteva partecipare al culto divino o entrare nel Tempio.

Ma questo lebbroso non si rassegna: pur di incontrare Gesù viola la legge, entra in città e si avvicina, cosa che non poteva assolutamente fare. Quest’uomo, considerato impuro, manifesta una grande fede: “se vuoi, puoi guarirmi”. La forza della fede gli ha permesso di superare paure, divieti, emarginazione.

Ma ad andare contro la legge è anche Gesù: stende la mano, lo tocca e ci insegna a non aver paura a toccare il povero, l’escluso.

Una volta guarito il lebbroso è invitato a recarsi dal sacerdote nel tempio, come prescritto dalla Legge. Ma prima Gesù lo ammonisce con tono severo di non dire niente a nessuno.

Perché Gesù dice così? Marco nel suo vangelo non si limita a raccogliere detti o tradizioni su Gesù, ma scrive un racconto teologicamente fondato sul cosiddetto segreto messianico. Questo segreto riguarda la natura del messianismo di Gesù: egli non è un messia glorioso o politico, ma un messia che si identifica nel Figlio dell’uomo sofferente, che deve seguire la via della croce. Ed è su questa via che il discepolo lo deve seguire.

Questo è molto difficile da capire e da accettare per i discepoli, ecco perché Gesù li prepara lentamente. E’ un cammino che svela ai discepoli progressivamente attraverso miracoli, detti, controversie e discorsi: per ora non dite niente perché non siete ancora pronti a capire la vera identità del messia, la capirete pian piano.

La pagine del lebbroso ci pone una domanda provocatoria: chi è il lebbroso oggi? Chi sono i Lazzaro ai quali neanche i cani leccano le ferite? Chi sono gli scarti dell’umanità?

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