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Mestre – Una lettera per il Padre Provinciale

Mestre – Una lettera per il Padre Provinciale

Dopo la pausa natalizia, continuiamo con la pubblicazione delle lettere pervenute al Direttore Provinciale. Si tratta di belle e spontanee pagine di vita concreta di alcuni religiosi anziani che, avendo accolto l’invito di Don Aurelio, hanno comunicato qualcosa della loro esperienza in Congregazione. Quest’oggi viene proposta la pagina di fratel Renzo Zoccarato.

Carissimo Don Aurelio,

Ti ringrazio dello scritto che mi hai fatto pervenire e soprattutto degli auguri e delle preghiere.
In genere, quando si tratta di scrivere non sono entusiasta, mi piace più il lavoro manuale… cercherò di scrivere qualcosa.

Sono nato a S. Giustina in Colle, Padova, il 31 agosto 1933, sono il primo di 9 figli. Al mio paese c’erano solo le scuole elementari ed un giorno Don Giovanni Gottardello mio paesano e già nell’Opera di Don Orione, disse a mia mamma che avrebbe pensato lui a due figli. Mandò mio fratello Luciano a Vigevano, dove c’era il Probandato per fratelli coadiutori, passati poi a Montebello, e l’anno successivo mandò anche me per frequentare la scuola di avviamento professionale.
Durante gli anni scolastici, il direttore Don Attilio Piccardo assieme a Don Furlanetto Angelo, Don Bigelli, Don Melli ma soprattutto Don Roggia, mi fecero conoscere Don Orione, Don Sterpi, frate Ave Maria (più volte siamo andati a trovarlo a S. Alberto) e la Congregazione e mi entusiasmarono.

L’esempio di sacerdoti che pregano volentieri, che lavorano con entusiasmo, che ci seguivano e ci rendevano la vita serena con preghiere, canti, gite, recite, sono servite per far nascere la vocazione.
Terminata la scuola di avviamento professionale, ho deciso di fermarmi e di andare al noviziato come fratello coadiutore nella Congregazione di Don Orione.

Dopo il noviziato (maestro Don Ferruccio Netto) i Superiori mi fermarono a Montebello per continuare la formazione e mi misero ad insegnare in officina meccanica e qualche materia teorica (mio maestro Don Roggia) nel triennio di avviamento professionale.
Era necessario un diploma oltre quello di avviamento ed il Provinciale mi mandò all’istituto Berna dove ho frequentato il biennio della scuola tecnica; nel frattempo facevo anche l’assistente a 75 ragazzi interni.

Dal 1961 al 1968 tornai di nuovo a Montebello come insegnante e assistente. Era richiesto altro diploma per poter insegnare nella scuola media unica ed il Provinciale mi inviò al Berna dove ho frequentato l’Istituto Tecnico. Da perito metalmeccanico mi misero a fare l’insegnante fino a 65 anni e dopo fino a 75.

Devo solo ringraziare il Signore che sono sempre stato in buona salute. La mia vita in mezzo ai giovani mi ha dato tantissime soddisfazioni; erano anche altri tempi, varie epoche, in tanti anni di insegnamento, ma l’ho sempre fatto con entusiasmo… la scuola mi manca anche adesso.

Ho cercato di seguire il metodo di Don Orione, le sue lettere sull’educazione della gioventù. Bisogna dire ai nuovi insegnanti che sono una miniera di saggezza, di pedagogia pratica cristiana senza cercare tante idee su altri autori moderni, salvo alcuni aggiornamenti col passare degli anni. Don Orione ha iniziato l’Opera con la scuola e oggi invece la “trascuriamo” e pensiamo di più ad altre opere. Ricordiamoci che a scuola ci vanno tutti, in chiesa no.
Facendo scuola si ha la possibilità di parlare anche di religione pur insegnando altre materie. Quante volte al mattino, prima di iniziare la lezione, raccontavo qualche aneddoto su Don Orione o di altri, e poi… la lezione; gli studenti hanno sempre accettato volentieri questi esempi. Fuori di classe è tutto diverso per dialogare.
La formazione che si può dare in classe è importantissima per far crescere educati, civili, responsabili e prepararli alla vita e al mondo del lavoro.
Quando riusciamo a preparare un giovane ed inserirlo poi nel mondo del lavoro, l’abbiamo salvato… 8 ore di lavoro al giorno sono la miglior medicina per guarire da tanti guai e far star bene moralmente.
È dal 1969 che colloco i miei allievi nelle officine e mi posso dire fortunato perché, salvo qualche eccezione, vanno tutti bene e occupano posti importanti. Hanno formato o stanno formando nuove famiglie… di questo oggi abbiamo bisogno se vogliamo cambiare la società. Mi spiace solo che in tutti questi anni non ho avuto la soddisfazione di avere qualche vocazione per sostituirmi.
Ho sempre cercato di far capire quanto sia importante comportarsi cristianamente, volersi bene, per vivere nella gioia e guadagnarsi il Paradiso.

Come religioso fratello, non avendo impegni sacerdotali, ho avuto la possibilità di entrare in vari ambienti di lavoro, dialogare con i miei ex alunni e soprattutto con i datori di lavoro con i quali, spesso, si parla anche dell’Opera di Don Orione e di argomenti religiosi e ci stanno al dialogo, poi Don Orione farà il resto. Alcuni imprenditori, conoscendo l’Opera di Don Orione a volte sono anche generosi e ci aiutano.
Per far conoscere l’Opera, distribuisco anche la rivista “Don Orione oggi”. (Negli anni cinquanta, a Montebello, durante l’estate, venivano i chierici del 4° anno a far pratica di lavoro. Don Roggia, Don Puppin ed io, facevamo scuola di officina meccanica, falegnameria, impianti elettrici ed erano entusiasti ed imparavano per gestire poi le nostre scuole e così, i religiosi fratelli, continuavano la formazione dopo il noviziato per qualche anno. Oggi i giovani religiosi fanno altro.)

Devo essere riconoscente ai miei Superiori che mi hanno lasciato tanti anni al Berna e così ho potuto conoscere tante persone, aziende, ex alunni. Ora da pensionato sono in mezzo agli alunni, faccio qualcosa e mi dedico ad aiutare le nostre opere missionarie. Finché la salute è buona, continuo. Dico sempre ai miei amici: “da Don Orione si va in pensione quando non si ha più l’uso di ragione!” e Don Orione diceva: “ci riposeremo in Paradiso”.

Don Orione è sempre stato il mio esempio; quando voglio tirarmi su col morale, prendo i suoi scritti che mi danno sempre una carica di entusiasmo, mi incitano al bene.

Non so se ho scritto quanto desiderava, comunque prenda quel che crede e tolga pure quanto è superfluo.

Cordiali saluti ed auguri di Buon Natale.

fratello Renzo Zoccarato

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