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Rapporto OASI 2020 – Le sfide aperte per le RSA

Rapporto OASI 2020 – Le sfide aperte per le RSA

Il CERGAS, Centro di Ricerche sulla Gestione dell’Assistenza Sanitaria e Sociale dell’Università Bocconi di Milano, ha pubblicato il rapporto OASI 2020, Osservatorio sulle Aziende e sul Sistema Sanitario Italiano.

Il rapporto affronta soprattutto l’impatto che l’emergenza Covid-19 ha avuto sul Sistema Sanitario italiano.

In particolare, il quinto capitolo del rapporto si intitola “Il settore sociosanitario per gli anziani a un bivio dopo l’emergenza Covid-19: criticità consolidate e prospettive di cambiamento” curato da Sara Berloto, Francesco Longo, Elisabetta Notarnicola, Eleonora Perobelli, Andrea Rotolo.

L’emergenza Covid-19 sta avendo un impatto significativo sulla popolazione anziana, come i pochi dati attualmente disponibili dimostrano. In questo quadro, grande risalto e attribuito alla diffusione del contagio all’interno di strutture dedicate all’assistenza agli anziani, RSA in primis, i cui pazienti sono risultati fortemente esposti al contagio. Lo studio indaga come e quanto questo fenomeno sia stato gestito, cercando di  tracciare un’analisi puntuale che tiene conto delle caratteristiche dell’assistenza anziani in Italia, prima e dopo Covid-19. L’emergenza ha infatti reso noto un contesto gia altamente frammentato, sia nella rete di offerta sia nella configurazione di policy, acuendone le criticita. Occorre infatti superare un mero approccio di volta in volta difensivo o polemico, per avanzare riflessioni e aprire prospettive che valorizzino quanto appreso durante la crisi.

Dopo un’attenta e rigorosa analisi di quanto accaduto nelle RSA, il capitolo si chiude con una riflessione sulle sfide aperte per il settore.

Sono quattro le aree di criticità  individuate: “la frammentazione esistente tra i nodi della rete del sociosanitario, la priorità e la maggiore attenzione data alla rete sanitaria rispetto a quella sociosanitaria da parte dei policy maker anche nella distribuzione di fattori produttivi contingentati nel periodo di emergenza (personale, DPI, tamponi), lo scarso sostegno disponibile per lo sviluppo dei fattori produttivi del settore, l’incertezza del ruolo che il settore sociosanitario riveste all’interno del sistema welfare e l’indefinita vocazione dei singoli servizi“.

Questa crisi rischia di avere effetti pesanti e duraturi sul funzionamento e sulla sostenibilità delle RSA, anche a causa del “blocco dei nuovi ospiti in ingresso nelle strutture residenziali, la non sostituzione dei posti liberati, in aggiunta ai maggiori costi sostenuti per la gestione dell’emergenza e la revisione delle procedure interne, assistenziali e non“.

Inoltre, budget o tariffe non risultano più adeguati  all’evoluzione dell’accesso ai servizi: “il settore, progettato per occuparsi dei bisogni assistenziali e sociali, sia in tempo di emergenza sanitaria che non, ha mostrato di essere molto spesso orientato a prendere in carico anziani con alta complessità assistenziale, quadri cognitivi compromessi e speranza di vita limitata“.

Tale complessità richiede anche una nuova modalità di gestione del personale, con una grande attenzione all’aggiornamento e all’acquisizione delle competenze necessarie  rispetto alle nuove esigenze degli anziani ricoverati.

Rapporto OASI 2020

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