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Roma – Ascoltare il silenzio

Roma – Ascoltare il silenzio

I giovani chierici in formazione dell’istituto Teologico di Roma hanno vissuto una settimana di esercizi spirituali, predicati da Don Vincenzo Alesiani, padre spirituale della comunità del Teologico, nella casa di esercizi tenuta dalle Ancelle di Cristo a Roma.

L’Isituto Teologico è una comunità internazionale, che rispecchioa quell’abbraccio delle Nazioni che caratterizza l’Opera di Don Orione oggi.

Leggiamo la testimonianza del Chierico Alberto Zorzetto:

La fine degli Esercizi spirituali è sempre un momento delicato. Dopo cinque giorni di raccoglimento e preghiera c’è sempre un misto di sensazioni strane; desiderio di ripartire belli carichi nella vita di tutti i giorni e un po’ di nostalgia per quei momenti di silenzio e meditazione che sembrano essere volati.

Sant’Ignazio non poteva scegliere un nome più adatto di questo: Esercizi spirituali. Si tratta davvero di una sessione di workout intensivo per lo spirito. E come tutti gli allenamenti intensivi, richiede una certa dose di fatica. La fatica del silenzio, innanzitutto. Cinque giorni di silenzio ininterrotto non sono di certo una passeggiata, ma sono un vero toccasana. Cinque giorni per sconnettersi dal mondo per riconnettersi con il proprio spirito, la propria interiorità e provare ad ascoltare quei lievi sussurri con cui Dio ci parla nel profondo del cuore.

Ma gli esercizi non possono certo finire in un lungo soliloquio ininterrotto, anche perché ci sarebbe da impazzire… Deve entrare in scena l’altra grande protagonista di questo tempo, la preghiera. Ecco, forse è questa la migliore definizione degli Esercizi spirituali: un lungo tempo di ascolto e dialogo con Dio, mentre si cerca di eliminare tutte le altre interferenze. Sì perché se è vero che nella nostra quotidianità la preghiera è spesso disturbata e intermittente, un po’ come quando si cerca di parlare al telefono in galleria, durante gli Esercizi si ha la possibilità di fermarsi là dove il segnale è più forte e intrattenersi in lunghi discorsi – a volte anche animati! – con il Signore.

E allora, perché no? La possibilità di prendersi più giorni di stacco e di preghiera non è certo sempre a portata di mano, ma perché non tentare di ricavare nella nostra vita quotidiana qualche angolino di silenzio? Un silenzio che ci renda più attenti a quello che si muove nel nostro profondo. Un silenzio che ci parla dell’Infinito che alberga nel nostro intimo e che sempre è pronti a sussurrarci il suo Amore.

 

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