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Milano – Un aiuto dalla Provvidenza e dalla Protezione Civile

Milano – Un aiuto dalla Provvidenza e dalla Protezione Civile

Quando scende in campo l’amore per gli altri, la passione per il proprio lavoro, il senso di umana appartenenza, anche il Covid-19 fa un passo indietro.

Ne erano così sicuri al Piccolo Cottolengo Milanese che anche nei momenti più duri non si sono mai arresi.

Quando l’assenza forzata dei parenti e dei volontari stava per diventare motivo di tristezza, gli operatori si sono inventati di tutto perché il sorriso tanto caro a questa grande famiglia non mancasse mai. Quando le mascherine non arrivavano si sono messi a cucirle. Quando gli operatori sanitari hanno cominciato a diventare sempre meno perché loro stessi o qualche congiunto erano stati colpiti dal coronavirus, il direttore don Pierangelo Ondei si è unito a chi era rimasto per  imboccare gli ospiti più fragili.

Ma a un certo punto, per quanto il Direttore Sanitario dottor Roberto Marvasi e la sua équipe si facessero più che in quattro, senza operatori era difficile andare avanti. E senza aver fatto i tamponi, gli operatori non potevano tornare a lavorare.

Ecco che allora la Provvidenza ha cominciato a muovere qualche pedina.

A molti chilometri di distanza Luca e Gigliola, due infermieri del Sistema Sanitario Nazionale, decidevano ognuno per suo conto di rispondere all’appello della Protezione Civile per correre in soccorso delle zone più colpite dalla pandemia.

Gigliola e Luca atterrano a Milano all’ATS dove il dottor Giorgio Ciconali li forma sull’esecuzione del tampone oro e naso-faringeo. Appena pronti hanno subito risposto alla richiesta di aiuto del Don Orione.

I due infermieri della Provvidenza avrebbero dovuto eseguire i tamponi in struttura, ma gli operatori da ‘verificare’ erano a casa, non in struttura.

Allora, grazie al coordinamento della Responsabile Generale dell’Ambulatorio Grazia Salerno,  hanno pianificato un programma impeccabile per recarsi a casa di tutti i dipendenti assenti per malattia, al fine di velocizzarne il rientro. A portarli avanti e indietro, per tutta l’area metropolitana ci hanno pensato gli incomparabili Sacerdoti della Parrocchia di San Benedetto, improvvisatisi abili autisti alla guida del pullmino del don Orione.

Gigliola e Luca sono arrivati in viale Caterina da Forlì lunedì 20 aprile alle ore 15.00. Alle ore 17.00 erano già in marcia, protetti dalle tute bianche e dagli altri dispositivi regolamentari, verso il primo operatore della lunga lista.

In pochi giorni sono arrivati i primi esiti negativi dei tamponi e molti dipendenti hanno potuto finalmente rientrare in tutta sicurezza per prestare il loro servizio in favore degli ospiti.

La vita dei reparti, pur con tutte le precauzioni necessarie in pandemia, è ripresa con la serenità di sempre e due amici in più, preziosi doni della Divina Provvidenza. Come ha scritto don Pierangelo nella lettera di ringraziamento a Gigliola e a Luca “Il Vostro, è stato un servizio volontario, una risposta alla chiamata che dimostra come la Vostra non sia una semplice professione ma una Vocazione, vissuta con amore”.

In ricordo della famiglia orionina, ai bravi infermieri è stato lasciato in dono il libro e la medaglia di don Orione.

Grazie Gigliola! Grazie Luca!

 

 

 

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