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Genova – Segni di carità e provvidenza

Genova – Segni di carità e provvidenza

Quando si parla di “appartenenza alla comunità” con gli ospiti del Villaggio della Carità a Genova Camaldoli una delle richieste più richieste è quella di andare a mangiare in trattoria.
Nell’ultimo anno è aumentata la frequenza mensile di questi momenti di convivialità e martedì 10 dicembre si decide con alcuni ospiti del Reparto Don Sterpi di andare a mangiare in una tipica trattoria ligure, a Lencisa, nei pressi di Ceranesi, sotto la Madonna delle Guardia, dopo aver verificato telefonicamente l’accessibilità per le persone in carrozzina.
Ma un disguido organizzativo, rischia di far saltare l’uscita: nonostante i mezzi fossero prenotati non erano ancora rientrati in struttura! Ci si attiva così per porre rimedio al problema, e i mezzi ritornano disponibili.
Arrivati sul posto: amara sorpresa! Il ristorante non è accessibile… caso vuole, che proprio di fronte, ci sia un’altra trattoria, la “Trattoria Bertin”. Gli operatori si attivano e i proprietari trovano subito un tavolo.
Il pranzo si è svolto in un sereno clima familiare, di condivisione e di gioia, tra brindisi e chiacchere, e anche qualche scherzo.
L’adeguatezza e la gioia trapelati dal gruppo sono contagiosi, e lasciano gli altri commensali stupiti.
Aver visto la felicità della condivisione di un pranzo insieme, il senso di famiglia fa la differenza: quando gli operatori sono andati a pagare i proprietari si sono rifiutati; per la gioia di aver condiviso un pranzo con i ragazzi hanno deciso di offrire tutto, come regalo di Natale.
Un semplice pranzo può fare la differenza, per chi vi partecipa e per chi assiste. Giornate e gesti che rassicurano: “Vedete questo Piccolo Cottolengo l’ho fatto per questi poveretti, per dar loro un tetto, un pane, un aiuto per le loro condizioni di salute tanto precarie. Ma più ancora l’ho fatto e voluto per quei signori là, perché vedano la Provvidenza di Dio e capiscano la carità”.

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