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XXVII Domenica del Tempo Ordinario – Aumenta la nostra fede!

XXVII Domenica del Tempo Ordinario – Aumenta la nostra fede!

Dopo aver ascoltato le parabole del capitolo 16, la Liturgia ci offre alcuni versetti del capito 17 del Vangelo di Luca.

I discepoli rivolgono a Gesù una richiesta, la richiesta di tutti i cristiani: aumenta la nostra fede!

Nella prima parte della risposta, Gesù afferma che la fede ottiene prodigi, se fosse anche piccola come un granellino di senapa potrebbe persino far sradicare un albero. Ad una richiesta di aumentare la fede, Gesù risponde che in pratica i discepoli non ne hanno neanche un granello minuscolo, che non conta quanta fede, ma se la fede c’è davvero.

Ma cos’è la fede? Questa parola è la traduzione per lo più di una parola ebraica che indica stabilità e sicurezza, derivanti dall’appoggiarsi a qualcuno, con un senso di abbandono e fiducia, come Abramo fece con Dio. Papa Benedetto XVI scriveva che “la fede, nel suo nucleo profondo, significa accettare di essere amati da Dio”.

Nella seconda parte della risposta, Gesù illustra il vero senso della fede con la parabola dell’agricoltore che non è tenuto a ringraziare il servo che lavora per lui.

Davanti a Dio non ha senso un atteggiamento di “contabilità spirituale”, basato su un certo legalismo, ovvero l’attesa e la pretesa di un premio al merito. Il Regno di Dio è basato sulla totale gratuità, non ci sono registri di benemerenze o diritti acquisiti: la fede che Gesù ci chiede è abbandonarsi completamente alla gratuità dell’amore di Dio, senza pretendere nulla, proprio perché il Regno di Dio è un dono d’amore e l’amore non fa calcoli.

La nostra vita cristiana non può basarsi su una contabilità di dare/avere rispetto a Dio, ma sul suo dono e la sua grazia che ci precedono sempre. “Siamo servi senza guadagno” (traduzione più corretta di inutili), abbiamo fatto quanto dovevamo fare, perché non facciamo il nostro lavoro per guadagnare, ma per dovere e gratuitamente, semplicemente perchè siamo di Dio.

 

 

 

 

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